Caro direttore,
ci tengo molto a precisare qual è la mia idea sul sistema della dote scuola, perché non mi ritrovo nell’interpretazione che ne è stata fatta e perché vorrei fermare le eventuali polemiche strumentali che su questo tema stanno emergendo su spinta dell’altra parte politica.
Non serve premettere che ho piena consapevolezza del valore dell’offerta formativa delle scuole paritarie e ho ribadito — anche scrivendolo espressamente — che è necessario mantenere il sistema della dote scuola per garantire veramente la libertà di scelta alle famiglie lombarde. E questo concetto l’ho voluto sottolineare proprio nel mio programma di governo anche dopo le sollecitazioni ed il confronto, dall’esito non scontato, con una parte della coalizione che mi sostiene.
Entro anche nel dettaglio della proposta perché, come vedrà, corrisponde anche alle esigenze che mi sono state segnalate da più parti affinché questa misura abbia ancora efficacia. Dobbiamo partire dalla situazione attuale: a differenza del passato lo stanziamento per il “Buono Scuola” è stato via via ridotto nei cinque anni di governo leghista, passando dai 56 milioni di euro degli anni di Formigoni ai 20 milioni a disposizione nell’ultimo bilancio regionale. Questa realtà mi ha fatto ritenere necessaria una modifica rispetto agli attuali limiti reddituali senza però ridurre lo stanziamento annuo, anzi con la speranza di poterlo negli anni anche aumentare. Quindi di mantenere intatto il principio della libertà di scelta, ma ponendo come priorità il sostegno alle famiglie che hanno una situazione economica più fragile e che comunque con determinazione vogliono affrontare la spesa di una scuola paritaria per i propri figli.
La mia proposta è di erogare il beneficio alle famiglie con un indicatore Isee fino ai 30mila euro annui, incrementando contestualmente per le fasce di reddito più fragili il contributo così da coprire praticamente per intero la retta di frequenza. Inoltre ho pensato di raddoppiare le risorse per la componente “Acquisto libri di testo”, beneficio che va indifferentemente ai ragazzi che frequentano le scuole pubbliche e quelle paritarie, estendendo la platea dei beneficiari anche ai ragazzi e alle ragazze che frequentano il triennio di scuola superiore e incrementando il valore del buono annuale a copertura della spesa dei libri scolastici. Penso poi sia utile attuare gradualmente questa revisione, così da non andare a penalizzare le famiglie che hanno fatto già negli scorsi anni la scelta della scuola paritaria sapendo di poter contare sul contributo regionale.
Spero di avere rassicurato molte famiglie sulle mie intenzioni e ringrazio per tutti i consigli che vorranno arrivarmi in merito, che sono e rimarranno sempre la cosa più utile per chi vuole governare una regione come la nostra.
Un saluto cordiale