Sarebbero le accuse di riciclaggio, per un’indagine risalente nel 2016, a mettere Salvatore Caiata con le spalle al muro e a costringerlo a un passo indietro nella sua ipotesi di candidatura con il Movimento 5 Stelle. Caiata è salito alla ribata grazie alla sua attività come presidente del Potenza negli ultimi anni, in particolare col campionato in corso che ha riportato il club lucano ai vertici della Serie D, con un cospicuo vantaggio che, se mantenuto fino a fine stagione, potrebbe portare il Potenza a giocare di nuovo tra i professionisti. Una stagione esaltante che ha riportato molto pubblico allo stadio a seguire i potentini, ma Caiata è stato spesso al centro dell’attenzione per pittoresche interviste nei dopo partita e una maniera un po’ naif di commentare il match. Ma al momento i risultati calcistici gli stanno dando decisamente ragione, anche se l’avventura politica sembra debba essere riposta in naftalina, almeno per le prossime elezioni. (agg. di Fabio Belli)
DI MAIO: “ESCLUSO PER LE SUE OMISSIONI”
Prima l’autosospensione, ora nel giro di pochi minuti arriva l’espulsione diretta e calata dall’alto del Movimento 5 Stelle: Luigi Di Maio più si avvicinano le elezioni e più non intende fare sconti a chi potrebbe mettere in difficoltò l’immagine del M5s dopo i casi Rimborsopoli e massoneria. «Abbiamo conosciuto Salvatore Caiata come presidente del Potenza calcio e ‘lucano dell’anno’. Per questo è stato candidato con il Movimento 5 Stelle. Al momento della sua candidatura ci ha fornito tutta la documentazione che attestava che la sua fedina penale era pulita e nulla è risultato né dal certificato penale né da quello sui carichi pendenti. Oggi apprendiamo per la prima volta che su di lui c’è un’indagine che risale al 2016, di cui Caiata non ci ha informati»; questo dice Di Maio in una nota apparsa su Facebook e sul Blog delle Stelle. Escluso insomma per non aver raccontato al partito dell’inchiesta e dei suoi precedenti, attaccano i grillini, cui però è evidente pesi l’ennesima mancanza di controllo e copertura in fase di Parlamentarie. «Se lo avesse fatto gli avremmo chiesto, come da nostro Regolamento, di fornirci per la candidatura il certificato rilasciato ai sensi dell’art. 335 del c.p.p. e i documenti relativi ai fatti contestati. Al di là delle sue eventuali responsabilità penali che sarà la magistratura ad accertare, per le nostre regole non comunicarci un’informazione del genere è un fatto grave che giustifica l’esclusione dal MoVimento 5 Stelle», conclude la nota senza ripensamento alcuno il Movimento contro il presidente del Potenza Calcio indagato per riciclaggio, il quale controreplica su Facebook, «la vicenda è una storia vecchia del 2016 e già conosciuta, rispetto alla quale a suo tempo ho messo a disposizione tutta la documentazione necessaria per chiarire la mia posizione e che ad oggi ritenevo fosse stata archiviata, motivo per cui non ne ho fatto cenno con il M5s». (agg. di Niccolò Magnani)
CAIATA, “MI AUTOSOSPENDO DAL MOVIMENTO 5 STELLE”
«Sono totalmente convinto della mia buona volontà, della mia buona fede e della mia innocenza ma non voglio che il M5s abbia alcun danno da questa vicenda perché nulla c’entra»: inizia così l’ultimo post di Salvatore Caiata, uno dei “supercompetenti” candidati M5s travolto dall’inchiesta di riciclaggio che lo ha colpito questa mattina. «Per questo metto totalmente a disposizione tutta la documentazione che possa servire per chiarire questo attacco che mi viene rivolto e mi autosospendo dal Movimento», conclude il presidente del Potenza Calcio che con una mossa prevista dallo stesso statuto M5s, decide di autosospendersi in attesa della decisione finale del Movimento 5 Stelle (quindi di Grillo e Di Maio, ndr) sulla sua posizione. Mentre qui sotto avevamo visto la prima risposta del M5s che ancora non ha deciso in merito, resta in forte discussione l’intenzione dell’autosospensione visto che davanti agli occhi degli elettori Caiata è vero che decide di fare un passo di lato rispetto al Movimento, ma rimane candidato e capolista per i grillini e con probabile elezione in Parlamento dopo le imminenti Elezioni. La stessa problematica, per intendersi, per gli altri compagni di Movimento che potrebbero ritrovarsi eletti comunque in Gruppo Misto dopo il caso Rimborsopoli e dopo i vari casi di candidati affiliati alla Massoneria e scoperti dopo le Parlamentarie. In realtà Caiata è stato eletto senza la trafila delle elezioni online bensì tramite scelta diretta di Di Maio che lo considerava uno dei fiori all’occhiello del Movimento 5 Stelle nel prossimo Parlamento. (agg. di Niccolò Magnani)
M5S, “NO SCONTI IN CASO DI CONFERMA INDAGINE”
Il Movimento 5 Stelle è intervenuto dopo la notizia che vede iscritto nel registro degli indagati il candidato e presidente del Potenza Calcio, Salvatore Caiata. In un post pubblicato su Facebook, il Movimento ha fatto sapere: “In queste ore stiamo verificando qual è la situazione e stiamo leggendo i documenti, per capire effettivamente di cosa si tratta e fare poi le nostre valutazioni politiche”. Con assoluta certezza, però, ha anche affermato che “se accuse tanto gravi fossero confermate, non faremo sconti a nessuno”. Il partito ha quindi chiarito come al momento della sua candidatura, Caiata abbia fornito tutti i documenti che attestano la sua fedina penale pulita. A confermare gli accertamenti in corso da parte del M5s era stato nelle passate ore anche Alfonso Bonafede, deputato pentastellato che aveva commentato: “non c’è nessuna candidatura sbagliata, quando non si sa ancora di cosa si sta parlando”, aveva detto. Lo stesso Movimento, insieme al diretto interessato, avrebbero appreso della notizia solo dai giornali questa mattina per tale ragione, spiega ancora Bonafede, “non c’era la possibilità di fare alcuna valutazione”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TUTTE LE SOCIETÀ DI CAIATA
La “galassia” di società che attorniava Salvatore Caiata è ora al vaglio degli inquirenti: per il presidente del Potenza, ex Pdl e attuale capolista M5s a Siena i guai sono appena cominciati visto che ora dovrà difendersi dalla pesante accusa di riciclaggio all’interno delle sue attività commerciali e imprenditoriali. Come spiega Repubblica, all’imprenditore di Potenza è riconducibile tutta una vasta serie di “società” tra attive e inattive nelle quali è presente qualora come amministratore, qualora come azionista, qualora come collaboratore. «Nel marzo 2016 ha fondato la srl di ristorazione Wilaf, nel dicembre ha costituito la srl pubblicitaria Potenza Calcio Comunication. Nel 2014 costituì la Società sportiva srl Siena 2019, tutte società che risultano inattive. Sono attive la srl Potenza Calcio (dal 2015), la Toro srl di commercio al dettaglio in funzione dal 2010 che fattura quasi duemilioni di euro con un utile di 8 mila, e la Taica, srl che si occupa dal 2015 di compravendita di beni immobili», si legge nel resoconto di Custodero su Rep. Al momento poi Caiata è amministratore unico di Medioceppa srl, socio della sas Ristorante il Campo (proprio nella super piazza del Palio senese) e ha incarichi anche in tante altre realtà della Siena bene, dove risulta ora indagato per riciclaggio.
DI MAIO LO DEFINITIVA UN “SUPER COMPETENTE”
Era uno dei “super competenti” del Movimento 5 Stelle: Di Maio lo aveva scelto dopo le Parlamentarie e, come l’ammiraglio Veri, Salvatore Caiata è il secondo uomo “impelagato” a pochi giorni dalle Elezioni. Nel caso del generale si trattava di una candidatura già presente nel Pd, per il presidente del Potenza invece il discorso è ovviamente ben diverso. Secondo Stefano Esposito del Partito Democratico, «Un altro cocco di Di Maio finisce sotto inchiesta. Bel colpo, sempre alla faccia della trasparenza e dell’onestà», a corredo dei tanti altri casi in Rimborsopoli che hanno evidenziato alcune “mele marce” all’interno del partito che si fa garante della trasparenza pubblica e privata. Intanto le indagini dovranno proseguire e Caiata difendersi dalla grave accusa di riciclaggio finora solo presentata dalla Guardia Di Finanza: come spiega Repubblica, nella stessa inchiesta spunta anche l’imprenditore kazako Igor Bidilo. «Si sa molto poco di lui, se non che ha una villa nei dintorni di Siena e che risiede nel cda della multinazionale Usa Atek che si occupa di tecnologie informatiche e meccaniche», spiega ancora il quotidiano romano. (agg. di Niccolò Magnani)
I FONDI DI CAIATA
Riciclaggio, indagato il presidente del Potenza Calcio Salvatore Caiata: nuovo caso per la campagna elettorale del Movimento Cinque Stelle. Noto imprenditore, Caiata è uno dei candidati scelti personalmente dal candidato premieri Luigi Di Maio e la sua candidatura alla Camera è stata ufficializzata lo scorso 29 gennaio 2018 nel corso della conferenza stampa di presentazione della squadra. A darne notizia quest’oggi tre importanti quotidiani nostrani (Corriere della Sera, La Stampa e Il Messaggero), con l’indagine che lo coinvolge che riguarda i passaggi di fondi nell’ambito dell’acquisto di bar e ristoranti a Siena, dove è piuttosto famoso per essere titolare di diversi locali molto frequentati dai turisti di tutto il mondo. Come sottolinea Rai News, Caiata nel 2009 aveva fatto parte del coordinamento provinciale sense di Forza Italia e ha deciso di tornare nella sua città natale per scendere in campo e aprire nuovi investimenti, come quello per il club attualmente in Serie D. E pochi giorni fa aveva detto a tal proposito su Facebook: “State tranquili, se dovessi vincere non lascio… raddoppio”. (Agg. Massimo Balsamo)
NUOVA GRANA PER IL M5S
Salvatore Caiata, presidente del Potenza Calcio, è indagato a Siena per riciclaggio. Una nuova grana per il Movimento 5 Stelle, perché l’imprenditore nel settore della ristorazione è candidato con i pentastellati in Basilicata. Ora sarà Luigi Di Maio a dover decidere che cosa fare con il 46enne, coinvolto in un’inchiesta sul reimpiego di fondi con Cataldo Staffieri, il responsabile de La Cascina per Toscana e Umbria, con cui ha concluso diversi affari legati al passaggio di proprietà di bar e ristoranti, in primis il famoso Il Campo. La Guardia di Finanza, come riportato dal Corriere della Sera, si sta concentrando sul reimpiego di capitali attraverso alcune aziende e conti correnti anche esteri: i controlli, condotti nel massimo riserbo, sono focalizzati sul passaggio di proprietà di quote societarie. I vertici del Movimento 5 Stelle dovranno ora esprimersi sulla candidatura di Caiata. Un mese fa è stato accolto con entusiasmo dal candidato premier Di Maio: “Sono contento che Salvatore, da imprenditore ed esterno a logiche politiche, abbia accettato di mettere la sua esperienza e le sue competenze manageriali a disposizione del nostro progetto per il Paese e per la Basilicata in particolare”.
SALVATORE CAIATA INDAGATO PER RICICLAGGIO: GLI AFFARI A SIENA
Salvatore Caiata è molto conosciuto a Siena per i suoi investimenti nei locali frequentati da cittadini e turisti, non a caso è stato soprannominato il “proprietario di piazza del Campo”. La scorsa estate ha annunciato a sorpresa l’intenzione di lasciare la città: “Non voglio più lavorare qui”. L’unica spiegazione che fornisce è che vuole tornare nella sua città d’origine. Il Campo nel frattempo finisce a La Cascina, poco tempo dopo si presenta come nuovo patron del Potenza Calcio. Ora i pm hanno disposto verifiche sui trasferimenti di immobili e capitali che si allargano ad un altro imprenditore molto famoso in zona: Igor Bidilo, kazako membro del cda della multinazionale Usa Atek che si occupa di tecnologie informatiche e meccaniche, specializzato anche nell’affitto di aziende. Un anno fa ha partecipato alla gara per aggiudicarsi il monastero di Sant’Orsola di Firenze, dove voleva aprire una scuola internazionale e una Spa con impianto termale. Titolare della Sielna, ha Maxim Constantin Catalin come socio in affari. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, il coinvolgimento di questi personaggi nell’inchiesta porterebbe ad alcuni investimenti all’estero, quindi non è da escludere che siano giunte segnalazioni di operazioni sospette.