Sull’Imu e Tasi 2016 ci sono novità per quanto riguarda le seconde case in affitto. E’ previsto infatti lo sconto del 25% per gli immobili affittati con canone concordato. Lo sconto, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, poteva essere applicato già nell’acconto di giugno ma chi non l’avesse fatto può beneficiare della riduzione sul saldo la cui scadenza è fissata domani 16 dicembre. Le tipologie di affitto con lo sconto sono: i contratti agevolati, della durata di 3 anni più 2 di rinnovo; i contratti per studenti universitari oltre i 6 mesi; i contratti transitori (da 1 a 18 mesi), se stipulati nei Comuni nei quali il canone deve essere stabilito dalle parti applicando gli Accordi territoriali (aree metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo, Catania; Comuni confinanti con tali aree; altri Comuni capoluogo di provincia). Per sapere qual è il saldo di Imu e Tasi 2016 si può calcolare l’importo dovuto per l’intero anno (aliquote più eventuali sconti) e sottrarre quanto pagato a giugno: questa operazione può essere effettuata per esempio sul sito www.amministrazionicomunali.it che però non calcola lo sconto per gli immobili con affitti concordati o dati in comodato ai figli.
Si avvicina la scadenza per il pagamento delle tasse sulla casa: domani, venerdì 16 dicembre, è l’ultimo giorno per versare la seconda rata di Imu (Imposta municipale unica) e Tasi 2016 sulle seconde case o se si possiede un solo immobile nel quale però non si abita. Sono 25 milioni gli italiani che hanno queste scadenze fiscali, ma c’è una piacevole novità: non ci sono stravolgimenti, quindi sono state confermate la riduzione del 25% per chi affitta gli immobili a canone concordato e del 50% per chi concede le case in comodato ai figli o genitori, a patto che il contratto sia registrato e che il familiare, anagraficamente residente, utilizzi l’immobile come abitazione principale. Niente Imu per terreni di proprietà di agricoltori e imprenditori del settore. Quanto bisognerà pagare? L’importo da versare sarà pari a quello dell’acconto di giugno, fatta eccezione per qualche Comune virtuoso. Il governo ha bloccato le aliquote sui tributi locali del 2015 e del 2016, per cui le imposte potevano essere solo ridotte, non ritoccate al rialzo. Ma potete verificare tutto ciò andando sul sito del ministero dell’Economia.
Come bisogna pagare Imu e Tasi 2016? Non arriverà nessun foglio precompilato da parte del proprio Comune, di conseguenza spetta al contribuente provvedere alla compilazione del bollettino per il pagamento delle due tasse. Si può utilizzare il bollettino postale, in alternativa c’è il modello F24 che può essere pagato in banca o attraverso l’home banking. Anche nel caso in cui Imu e Tasi 2016 riguardassero lo stesso immobile, bisogna compilare due moduli distinti con i diversi codici che fanno riferimento ai tributi. Per l’F24, invece, è sufficiente compilare due diverse righe dello stesso foglio. Chi deve corrispondere importi superiori a 1.000 euro può pagare dal 3 dicembre con F24 cartaceo: ciò è possibile grazie al decreto fiscale legato alla Legge di Bilancio 2017, a patto che i soggetti non siano titolari di partita Iva e che non vi siano compensazioni. Imu e Tasi, infatti, possonoessere compensate con crediti per imposte erariali: in tal caso l’F24 viene trasmesso telematicamente all’Agenzia delle Entrate. L’importo da versare non può essere compensato nel modello F24 con crediti di tributi comunali. La compensazione in questo caso va eseguita con le modalità precisate dal regolamento comunale. Se la compensazione produce un saldo pari a zero, bisogna ricorrere ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entratre, Fisconline o Entratel.