“Non faremo la fine di Genova”: per ora il pensiero di Grillo e Casaleggio viene “smentito” dalla decisione choc del Tar di Palermo questa mattina. Le Regionarie online M5s che avevano eletto come candidato Governatore alle prossime Elezioni Regionali Sicilia Giancarlo Cancelleri, sono state sospese. Il motivo è dovuto al ricorso di uno degli esclusi alla stessa votazione online del Movimento 5 Stelle, Mauro Giulivi, uno storico militante siciliano difeso dagli avvocati Lorenzo Borrè e Riccardo Gentile: ne dà notizia oggi La Stampa con il rischio di portare l’ennesimo “terremoto” dei grillini in Sicilia, ad un passo dalle Elezioni (mancano meno di due mesi al 5 novembre, ndr) e dopo tutto il passato delle cosiddette “firme false” che hanno sconvolto il M5s regionale già nelle scorse Regionali del 2013. Ora, con Cancelleri in testa ai sondaggi in un testa a testa con il candidato del centrodestra Musumeci, Grillo dovrà capire bene come agire visto che ad oggi la vittoria dello stesso Cancelleri è messa in discussione e bloccata dagli organi ufficiali del Tribunale Amministrativo Regionale.
IL “CODICE ETICO”
«Il provvedimento cautelare emesso dal giudice sospende l’elezione (che dunque al momento è insussistente), e rinvia la causa al 18 settembre per l’integrazione del contraddittorio nei confronti dei candidati classificatisi in posizione utile per entrare in lista», si legge nel documento giunto in mano del quotidiano La Stampa. Tornando indietro di qualche mese, Giulivi era stato escluso dalla votazione online del Movimento 5 Stelle perché non aveva firmato un documento che gli era stato sottoposto dallo staff grillino per potersi candidare. «Mi si chiedeva, con un preavviso di 2 ore e 30 minuti, di recarmi presso una fantomatica sede e firmare un documento, mai letto prima, indispensabile per confermare la mia candidatura. Dal momento che ho “sfortunatamente” un lavoro, non ho potuto né leggere, né recarmi in via Scrofani entro le ore 20», ha scritto Giulivi su Facebook. Quel documento non è nient’altro che il “codice etico” che viene posto ai candidati e affiliati al Movimento 5 Stelle anche se in realtà – come già stabilito dal Tribunale di Genova – sono delle mere clausole contrattuali sul modello dei contratti e-commerce, con adesione richiesta con un solo clic.
SI RISCHIA L’EFFETTO “GENOVA”?
«Poiché non risulta (né è stato allegato) che detta adesione dovesse intervenire prima della candidatura proposta on line, e al contrario risulta che nella precedente procedura per le comunarie detta adesione è stata richiesta solo all’esito delle primarie, e poiché il Giulivi è stato escluso da detta procedura, senza formalizzazione di alcun invito alla relativa sottoscrizione, deve escludersi la sussistenza della causa ostativa alla candidatura (mancata sottoscrizione del c.d. codice etico) prospettata dall’associazione resistente». Se ricordate bene, era stato posto in attenzione e discusso già nel caso di Marika Cassimatis a Genova. La candidata vincente alle Comunarde grilline alle scorse Amministrative, era stata poi sfiduciata e sostituita da un altro candidato: aveva fatto ricorso e aveva vinto, presentandosi lo stesso alle Elezioni Amministrative Comunali, e di fatto contribuendo allo sfaldamento del M5s genovese che così perse le elezioni. Si rischia dunque un nuovo caso Genova? Il rischio c’è, ma la tempistica in teoria favorisce il M5s che ha due mesi per capire cosa succederà in tribunale e che cosa, eventualmente, potrà fare per ripresentare Cancelleri come candidato Governatore alle urne dei siciliani.