A livello nazionale ha avuto un’eco molto importante la vittoria del centrosinistra nelle amministrative 2018 nel comune di Brescia con il sindaco uscente Emilio Del Bono. Un successo, quello del candidato Pd, che stupisce ancora di più se si guardano i risultati delle scorse Politiche. Il 4 marzo, infatti, il Partito Democratico oggi premiato dal 34,62% degli elettori fu scelto dal 26,66%: percentuale sicuramente importante, ma decisamente inferiore rispetto a quella delle Politiche. La curiosità riguarda però il numero effettivo di voti andati al Pd: alle comunali hanno barrato il simbolo dei democratici 26.864 persone, mentre il 4 marzo furono 26.999. Numeri pressoché identici: ma allora com’è possibile che anche con qualche voto in meno rispetto a 3 mesi fa il Partito Democratico abbia oggi aumentato di 8 punti percentuale il proprio consenso? Decisiva è stata probabilmente l’astensione: ieri ha votato il 57,40% degli aventi diritto contro il 77,61% delle Politiche. Insomma il Pd, a differenza dei rivali, è riuscito a portare alle urne la gran parte del suo zoccolo duro. (agg. di Dario D’Angelo)
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VILARDI ANALIZZA LA SCONFITTA
Uno dei risultati più sorprendenti di queste amministrative 2018 è stato senza dubbio quello maturato a Brescia, dove il sindaco uscente del Pd, Emilio Del Bono, è riuscito ad imporsi nettamente sulla candidata del centrodestra Paola Vilardi. Ed è stata proprio la sconfitta di turno, come riportato da Brescia Settegiorni, a commentare la sconfitta a partire da un’analisi sul voto:”Gli elettori del Movimento 5 Stelle dal 18% delle elezioni del 4 marzo si sono ridimensionati al 5,5%. Un’analisi di questo fenomeno mi porta a pensare che buona parte di coloro che hanno votato M5S alle politiche e alle regionali, di fronte alla possibilità di una vittoria del centro destra oggi hanno preferito tornare a sinistra. Erano votanti delusi dal centro sinistra temporaneamente elettori del M5S”. Per la Vilardi c’è comunque almeno un motivo per cui sorridere:”Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno votato, 1500 di questi hanno votato solo per il candidato sindaco, è una piccola soddisfazione”. (agg. di Dario D’Angelo)
I VOTI DI LISTA
«Brescia ci ha premiato per lo stile perchè non siamo arroganti»: lo ha detto ai microfoni di Rai News24 il nuovo sindaco di Brescia, che in realtà è il “vecchio” Emilio Del Bono. La poltrona uscente di sindaco torna subito di proprietà del candidato del Pd chiamato nelle Elezioni Amministrative 2018 al compito più arduo dell’intero voto lombardo per il Centrosinistra. L’obiettivo fissato era più o meno questo “ufficioso”: se il Pd perde anche Brescia è la catastrofe. Invece Del Bono vince e anche piuttosto bene, conquistando il 53,86% delle preferenze contro il 28,10% della candidato Paola Vilardi, sostenuta durante l’intera campagna elettorale da Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. L’alleanza gialloverde boccia anche nel Comune della Leonessa il Movimento 5 Stelle che non valore il 5,4% del candidato imprenditore Guido Ghidini: sotto l’1% tutti gli altri, da Alberto Marino (Potere al Popolo) a Laura Castagna (Forza Nuova) fino a Lamberto Lombardi (Pci), Davide De Cesare (CasaPound Italia) e Leonardo Peli (Il Bigio Pro-Brixia). Per Del Bono è un ottimo risultato, se consideriamo poi che alle Comunali 2013 vinse contro il Centrodestra ma solo al secondo turno con una coalizione assieme a Sinistra Ecologia e Libertà e altre liste civiche di sinistra: oggi tiene alta la bandiera dei sindaci lombardi targati Pd che comprende oltre a Del Bono anche Beppe Sala a Milano e Giorgio Gori a Bergamo.
IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE
Osservando i dati emersi dagli scrutini delle Amministrative, il sindaco Del Bono potrà contare su una maggioranza più consistente di quella che ha appena lasciato dopo 5 anni di Governo a Brescia: il Pd si dimostra grande forza cittadina con il 34,6% raccolto nelle Elezioni Comunali, seguito dalla Lega al 24,17% e da Forza Italia, che cala ancora al 7,56% dimostrandosi – non solo a Brescia – forza comprimaria e non più trainante del Centrodestra. Il Movimento 5 Stelle non cresce e rimane con il consueto problema di radicamento del territorio per un partito giovane e che ha più dimensione “nazionale” che non Comunale-Regionale. Nel nuovo Consiglio alla Loggia ci saranno ben 15 seggi conquistati dal Pd a cui si aggiungono nella maggioranza i 2 di Brescia per Passione, i 2 di Del Bono Sindaco e 1 di Sinistra per Brescia. Sui banchi dell’opposizione invece sederanno in 12, così suddivisi: 1 alla sfidante sconfitta Paola Vilardi, 7 alla Lega, 2 a Forza Italia, 1 a Fratelli d’Italia. 0 seggi 5 anni fa e 1 seggio solo oggi per il gruppo M5s (il candidato sindaco Ghidini) che non può che dirsi cocentemente deluso dalle Amministrative bresciane del 10 giugno 2018.
PREFERENZE CONSIGLIERI COMUNALI ED ELETTI
Incrociando i dati dei seggi conquistati e stabiliti assieme alle preferenze e voti di lista diffusi sul sito del Comune di Brescia, emerge la possibile squadra che comporrà nel dettaglio il prossimo Consiglio Comunale sotto l’egida del confermato sindaco Emilio Del Bono. Boom di preferenze per Valter Muchetti e Federico Manzoni del Pd (1109 e 1058) mentre fa incetta di consenso anche la candidata e ora consigliera Simona Bordonali tra le file della Lega con ben 1472 preferenze. Con i risultati ufficiali in possesso, tra i banchi della maggioranza ci saranno i seguenti consiglieri eletti: Valter Muchetti, Federico Manzoni, Miriam Cominelli, Fabio Capra, Roberto Cammarata, Giuseppe Ungari, Anita Franceschini, Diletta Scaglia, Angelamaria Paparazzo, Roberto Omodei, Marco Pozzi, Giovanna Foresti, Marco Biasutti , Lucia Ferrari, Laura Parenza. Primi dei non eletti e certi ripescati con le nomine degli assessori: Andrea Curcio, Anna Braghini, Monica Rovetta. Probabili ripescati: Giuseppe Gorruso, Tommaso Gaglia (241), Luca Goffi (241), il tutto nelle file del Partito Democratico. Per Civica del Bono ci saranno Alessandro Cantoni e Guido Galperti, mentre per Civica Castelletti saranno Laura Castelletti e Fabrizio Benzoni, con Marco Fenaroli unico rappresentante di Sinistra con Del Bono. All’opposizione invece sederanno: Simona Bordonali, Massimo Tacconi, Giampaolo Natali, Michele Maggi, Michela Fantoni, Davide Giori Cappelluti, Elena Bonometti (Lega); Forza Italia (Paola Vilardi, Paolo Fontana e Mattia Margaroli); Giovanni Acri (Fratelli d’Italia); Guido Ghidini (Movimento 5 Stelle).