Silvio Berlusconi torna a Domenica Live e ribadisce la sua missione: salvare l’Italia. Per il leader di Forza Italia il nostro Paese è in piena crisi: «Ci sono tre milioni di poveri in più, tre milioni di disoccupati in più e oltre tre milioni di giovani che non studiano o lavorano più perché sono sfiduciati. Ci sono tre milioni di anziani che hanno bisogno di cure ma non possono permettersele». La fotografia che Berlusconi scatta dell’Italia è dunque «molto brutta», per citare l’espressione usata nello studio di Barbara d’Urso. La crisi italiana per il leader di Forza Italia ha origine con le dimissioni del suo governo, evento definito un “colpo di Stato”: «Siamo stati fuori con un gioco di palazzo. Dopo un intrigo con la regia della massima istituzione italiana e con il coinvolgimento dell’Europa, siamo stati costretti a dare le dimissioni». Nell’intervista a Domenica Live ha svelato di voler presentare un referendum «per far scegliere il presidente della Repubblica, per far mettere un vincolo di mandato ai parlamentari, che non potranno tradire il proprio gruppo parlamentare e quindi dovranno dimettersi, e affinché il cittadino assolto non venga più richiamato in appello e non venga più accusato dello stesso reato». Infine, una battuta sul candidato premier di Forza Italia: «Abbiamo in testa un nome preciso, ma ci siamo impegnati con lui di non fare questo nome perché ha un incarico importante». (agg. di Silvana Palazzo)
SILVIO BERLUSCONI A DOMENICA LIVE: “IN CAMPO CONTRO M5S”
Il ritorno a Domenica Live a solo un mese dall’ultimo “delitto”: Silvio Berlusconi torna negli studi di casa Mediaset nella giornata in cui al Teatro Manzoni di Milano ha fatto l’ultimo lungo comizio in “solitaria” di questa campagna elettorale. Due ore e mezza di monologo quasi ininterrotto per un leader di Forza Italia che all’età suonata di 81 anni ha condotto un lunghissimo tour de force che lo ha fatto salire ancora nei consensi e forse possono aver dato al centrodestra quel “quid” in più per poter staccare i rivali grillini alle imminenti Elezioni 2018. Un mese fa a Domenica Live, Berlusconi disse in casa D’Urso che «non votare è un suicidio» e che «il Movimento 5 Stelle è una setta guidata da un pericoloso ex comico». Oggi probabilmente ritornerà sugli stessi cavalli di battaglia, in aggiunta alle promesse elettorali che tanto “stringono” con l’avvicinarsi delle urne, esattamente domenica prossima. «Prima ti ignorano, poi ti temono, ti deridono e poi vinci’. E noi domenica prossima riandiamo a vincere le elezioni sicuramente», si dice certo Berlusconi questa mattina al Teatro di Manzoni. E sulla ormai “iconica” Flat Tax al 23%, «Volevo introdurre la flat tax anni fa con il nostro Antonio Martino. Avevo parlato con alcuni economisti e da lì è venuta fuori un’equazione che si chiama ‘equazione della crescita e del benessere’ che dice: meno tasse su famiglie, lavoro e imprese producono più consumi delle famiglie, più investimenti delle imprese, più posti di lavoro e anche più soldi nelle casse dello stato con cui aiutare i cittadini rimasti indietro».
SCONTRO CON M5S SULLA MAFIA
In attesa delle nuove parole e promesse lanciate dagli studi di Domenica Live, le ultime ore hanno visto il leader di Forza Italia litigare e pesantemente con quelli che lui reputa i soli avversari alle Elezioni: il Movimento 5 Stelle. Motivo della contesa, ancora una volta, le accuse di Mafia: se la prende con il Fatto Quotidiano e con chi, come i grillini, ripetono costantemente anche all’estero che Berlusconi è “un mafioso e corrotto”. «Mi devo sentire dire da questi qua che io davo i soldi alla mafia, che sono mafioso e lo dicono ai giornali stranieri. Vi rendete conto di che infamia mi buttano addosso. Io sono vittima della mafia, lo sono stato con i miei figli e con le mie aziende», sottolinea il leader del centrodestra. A stretto giro gli replica Alessandro Di Battista che in maniera altrettanto dura afferma: «Pagando Cosa Nostra, Berlusconi ha contribuito a rafforzare Cosa Nostra, l’organizzazione criminale che ha ucciso Falcone, Borsellino, tanti altri servitori dello Stato e cittadini. A dirlo è la sentenza al processo Dell’Utri, passata in via definitiva. Qualunque sua affermazione contraria rispetto a questa verità è solo spazzatura». Oggi poi al Teatro Manzoni, ancora Berlusconi si scaglia contro Di Maio e soci ad una settimana dal voto: «Sono tornato in campo per evitare che vada al governo, non il Pd, ma una setta pericolosa dove c’è quel signore pluricondannato di Genova che dà ordini a persone senza arte nè parte di cui l’87 per cento non ha mai fatto una dichiarazione dei redditi. E quindi o hanno evaso o, più probabilmente, mai lavorato». E su Renzi? Nuove parole “di miele”: «Gli va riconosciuto un grande merito, aver tagliato i ponti coi comunisti. Io gli ho suggerito di cambiare nome al suo partito e chiamarlo Partito socialdemocratico». E i complottisti del Nazareno ancora una volta avranno materiale a disposizione..