I sondaggi politici ed elettorali sul referendum costituzionale 2016 mostrano non solo la situazione generale tra Sì e No che verso il 4 dicembre si apprestano a diventare sempre più presenti nel dibattito e nella campagna elettorale tra Renzi e le opposizioni: i sondaggi pubblicati da Ipsos sul Corriere della Sera vedono come anche nelle distribuzione per area geografica del voto ci sono alcune sorprese. La zona maggiormente favorevole al Sì viene situata verso il centro-Nord, al 28% contro il No al 25%: al nord ovest invece il referendum viene appoggiato dal 25% contro il 23% del No, mentre al nord-est la zona più bassa al settentrione sul fattore riforma (20% vs 29% del No). Al centro troviamo il 20% di vittoria del Sì e il 29% del No mentre su Isole e sud Italia la situazione è assai bassa per il referendum costituzionale, con la riforma Boschi che non viene appoggiata se non dal 17% delle preferenze, contro il 28% invece che raccoglie ad oggi il No, con gli ultimi sondaggi referendari pubblicati.
Gli ultimi sondaggi politici pubblicati sul referendum costituzionale parlano di un dato particolare, quello dell’astensione, che resta ancora preoccupantemente alto. Come erroneamente ancora qualcuno crede, il referendum non avrà il quorum essendo confermativo, dove dunque vincere chi guadagnerà un voto più dell’altro: per questo motivo l’astensione non viene valutata come elemento principe come magari sarebbe avvenuto con una elezione politica o amministrativa. Eppure, il dato che riguarda l’astensione al referendum è importante per capire come potranno distribuirsi i voti tra il Sì e il No: stando ai sondaggi prodotti da Istituto Ixé, al referendum costituzionale gli italiani intervistati hanno risposto che al 55% andranno alle urne, mentre al 32% rimarranno a casa. Un 13% di indecisi resta sempre, ma il dato sull’astensione è comunque importante e da non sottovalutare: Renzi con meno gente alle urne dovrebbe guadagnarci visto che storicamente e il partito di governo vede maggiore esposizione alle critiche e dunque più possibilità di poter ricevere voti contrari. In questo caso il No dunque, che resta in vantaggio, potrebbe subire un piccolo recupero del Sì proprio in virtù del fatto che il 32% degli italiani al momento non si presenterebbe alle urne.
In controtendenza rispetto agli ultimi sondaggi politici sul referendum pubblicati in questi giorni, dove il No corre e il Sì arranca più indietro, gli ultimi sondaggi offerti da Ixè per Agorà mostrano come la fiducia nel premier italiano Matteo Renzi – forse anche complice il “bagno di forza” fatto durante il viaggio in Usa e il sostegno di Obama – sia anche se di poco salita nelle ultime settimane. Renzi infatti, a differenza degli altri leader politici più importanti, è l’unico ad aver guadagnato, in particolare modo sui colleghi del M5s che vedono una flessione ripetiamo in controtendenza rispetto ai dati sul referendum e sul No che corre molto più del Sì. Fermo restando che Sergio Mattarella è in testa alle preferenze degli italiani intervistati con il 49% delle preferenze, la fiducia in Renzi sale al 31%, con un abisso di distacco dal leader successivo, che a sorpresa è Giorgia Meloni con il 21% dei possibili voti. Male i Cinque Stelle, con Grillo al 20% e Luigi Di Maio che dopo la polemica sul suo compenso da parlamentare scende al 18%, al pari del leader Lega nord Matteo Salvini che scende ancora nei sondaggi e nelle preferenze. Sale invece Stefano Parisi di Forza Italia, al 15%, mentre Berlusconi resta al 13% sopra a Landini al 12% e la coppia Alfano-Zanetti di Area Popolare e Scelta Civica al solo 9%. Il fronte del No incamera dunque una perdita di consensi e di fiducia mentre Renzi è l’unico a guadagnare rispetto a settembre: vorrà dire qualcosa o è solo fuoco di paglia?
Secondo gli ultimi sondaggi referendum 2016 il no aumenta il suo vantaggio nei confronti del sì: otto punti percentuali dividerebbero gli elettori decisi per la bocciatura della riforma costituzionale da quelli che vogliono approvarla. E’ questo il risultato di una consultazione di Ipsos pubblicata dal Corriere della Sera, come riporta Termometropolitico.it. I contrari alla riforma voluta dal governo Renzi sarebbero il 54% mentre i favorevoli il 46%. Da sottolineare che questi sondaggi referendum 2016 tengono in considerazione chi ha già deciso come voterà. Rispetto all’ultima rilevazione di inizio ottobre dell’istituto demoscopico diretto da Nando Pagnoncelli lo scarto tra contrari de favorevoli è aumentato nonostante alcuni sondaggi referendum 2016 abbiano fatto pensare ad una rimonta del sì sul no rispetto al mese di settembre. In ogni caso si tratta di uno scarto che “non è ancora sufficiente per decretare una vittoria” perché c’è un 8,5% di elettori che non ha ancora deciso cosa voterà il prossimo 4 dicembre.