Il presidente degli Stati Uniti Gorge W. Bush è intervenuto ieri sera, con un messaggio alla Nazione trasmesso in diretta tv nell’orario di massimo ascolto, sul tema della crisi finanziaria, «una crisi che – ha detto Bush – potrebbe diventare panico», a meno che non siano prese «misure decise e tempestive» in grado di evitare che il paese «scivoli nella recessione». L’ultima volta che Bush ha fatto un messaggio alla Nazione in prima serata è stato 377 giorni fa, quando ha annunciato una graduale riduzione del livello delle truppe americane impegnate in Iraq.
«Gli Stati Uniti si trovano nel mezzo di una crisi finanziaria, che sta mettendo a rischio l’intera economia americana. Per questo il Congresso è al lavoro per mettere in atto un’azione decisa, un piano che non è volto a salvare un singolo individuo o una singola società, ma il sistema nel suo complesso», ha detto parlando dalla East Room della Casa Bianca. Ma il presidente Bush farà di più, oggi incontrerà i candidati alla presidenza, il senatore dell’Illinois Barack Obama e il suo collega dell’Arizona John McCain, proprio per parlare del piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari, ponendo così rimedio a «una crisi che potrebbe farsi più profonda».
«I mercati azionari potrebbero cedere ulteriore terreno, il paese potrebbe scivolare nel panico economico, i principali settori del sistema finanziario potrebbero fallire», ha detto Bush, per questo ha auspicato la rapida approvazione del pacchetto proposto dal Governo e sul quale esisterebbe «un accordo diffuso», almeno sulle linee di principio. Il piano di soccorso, che darebbe al dipartimento del Tesoro il potere di comprare asset rischiosi di qualsiasi istituzione finanziaria per i prossimi due anni, ha destato un certo scetticismo al Congresso, soprattutto da parte dei più conservatori, che vedono con sospetto un intervento così massiccio del Governo nel settore privato.
Certo, c’è accordo sul fatto che qualcosa debba essere fatto e che si debba agire velocemente, ma ciò nonostante si fatica a trovare un accordo sui dettagli del piano. «Non approvare questo pacchetto ora, costerebbe molto di più agli americani in futuro. E’ una decisione difficile per molti rappresentanti del Congresso, ma è una decisione necessaria per proteggere i contribuenti», ha detto Bush. Il presidente ha chiarito che «molto, se non tutto, il denaro dei contribuenti usato per il piano di soccorso sarà restituito», senza rinunciare a uno sprazzo di ottimismo sottolineando che «ci sono motivi per avere fiducia nella solidità dell’economia nel lungo periodo».