CAMERA VOTO COSENTINO – ASSENTI E FRANCHI TIRATORI: Sono 23 i deputati che non hanno partecipato al voto per l’autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni a carico del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino. 13 erano in missione (tra cui Berlusconi e i ministri Frattini, Carfagna, Prestigiacomo, Maroni) per un totale di 36 parlamentari mancanti sul totale di 630.
Non sono passati inosservati i banchi vuoti di 8 centristi, tra cui i 4 “scissionisti siciliani” (Calogero Mannino, Saverio Romano, Giuseppe Ruvolo e Giuseppe Drago). Sono invece sei le defezioni nel Pdl (Vincenzo Barba, Elena Centemero, Maurizio Del Tenno, Antonello Iannarilli, Antonio Palmieri, Giampiero Catone, su cui si vocifera lo sbarco a stretto giro tra i futuristi). Due i posti vuoti nella Lega. Tutti presenti i deputati di Fli e Italia dei Valori, qualche defezione nel Pd e nel gruppo misto.
Non hanno votato sei deputati riconducibili all’area di “responsabilità nazionale”, mentre i “franchi tiratori” che hanno approfittato del voto segreto sono stati 12. Non si spiega altrimenti i 12 voti mancanti sommando opposizione e futuristi (285 invece di 297).
Alle dichiarazioni dei pidiellini che definivano “errore politico” e “sconfitta” la scelta di Futuro e Libertà, Della vedova ha risposto seccato: «I parlamentari di Futuro e Libertà erano tutti presenti, non ho ragione di ritenere che qualcuno abbia votato in modo diverso dalle indicazioni del gruppo. Il Pdl ha dovuto chiedere il voto segreto per poter contare sui franchi tiratori di democristiana e antica memoria. Ed è arrivata a a 308 voti. Maggioranza salda con 308 voti, con voto segreto? Auguri».
Sul voto di oggi ha voluto intervenire anche Italia Futura, la fondazione che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo: «La maggioranza esulta per il voto di oggi in Parlamento. C’è compattezza. Si va avanti. Avanti a fare le riforme? Certamente no. Avanti nei provvedimenti per la crescita, i redditi, il lavoro, il fisco? Meno che mai. Avanti con la nomina di un ministro dello Sviluppo economico o di un Presidente della Consob? Non scherziamo. Tutte cose trascurabilissime rispetto alla difesa di un signore su cui pende un mandato di arresto per camorra e che continua orgogliosamente ad essere il coordinatore del Pdl in Campania».