Filippo Penati, indagato (ma prescritto) per lo scandalo delle tangenti relative all’area ex Falck di Sesto san Giovanni, ha scritto una lettera al suo partito, il Pd. Partito che gli ha chiesto più volte negli ultimi giorni di non nascondersi dietro alla prescrizione che i giudici gli hanno dato, pur riconoscendolo coinvolto in attività definite “delinquenziali”, ma di sottoporsi in modo chiaro al giudizio della legge. Uno scandalo che sta mettendo in mezzo l’intero Partito democratico. Adesso l’ex presidente della Provincia di Milano ed ex sindaco di Sesto San Giovanni ha scritto una lettera aperta al suo partito, nella fattispecie alla direzione provinciale milanese. In cui dice a chiare lettere di non avere nessuna intenzione di nascondersi dietro alla prescrizione: «Se, al termine delle indagini che tuttora sono in corso, tutto non verrà chiarito, non sarò certo io a nascondermi dietro la prescrizione». Penati sottolinea che vuole battersi per ristabilire la verità sui fatti di cui è accusato, di cui si dice totalmente estraneo e innocente. «Non ho avuto in passato, e non ho oggi, conti all’estero o tesori nascosti – dice il politico nella lettera -. Non ho preso denaro da imprenditori e non sono mai stato tramite dei finanziamenti illegali ai partiti a cui sono stato iscritto». Le indagini, dice lo stesso Penati, sono ben lontani dalla loro conclusione e quindi dovrà attendere l’esito delle indagini stesse prima di poter fare ciò che è giusto faccia, cioè difendersi. Penati ricorda poi che già nel 1999 venne indagato per abuso di atti di ufficio riguardo alle bonifiche di un’altra parte dell’area ex Falck, ma che, dopo aver chiesto il rito abbreviato, venne assolto. Non usò, chiarisce, alcun espediente “ad personam” per trascinare il processo fino alla prescrizione. «A tutti voglio ribadire – ha concluso – che non accetterò, in alcun modo, un esito che lasci dubbi e zone oscure e a tutti voglio garantire che farò quanto necessario perché ciò avvenga». Intanto il Pd ha istituito una commissione speciale per giudicare il caso di Penati, il cui presidente è Luigi Berlinguer. Si dice che tal commissione possa decidere di espellere l’ex capo della segreteria di Bersani dal partito stesso.
Intanto il Pd ha istituito una commissione speciale per giudicare il caso di Penati, il cui presidente è Luigi Berlinguer. Si dice che tal commissione possa decidere di espellere l’ex capo della segreteria di Bersani dal partito stesso.