Negli Usa è stato ritrovato il diario scritto da Alfred Rosenberg, uno dei gerarchi nazisti più vicini ad Hitler e tra i più strenui sostenitori dello stermini degli ebrei. Il manoscritto, di oltre 400 pagine, redatto tra il ’36 e il ’44, è stato rinvenuto a New York e contribuirà a far ulteriormente luce su una delle fasi più buoi forse dell’intera storia dell’umanità. Rosemberg fu ministro dei territori occupati e, grazie a questo ruolo, ebbe modo di contribuire personalmente alla conduzione a termine del piano di sterminio della popolazione ebraica. Per il momento, non sono stati rivelati particolari dettagliati circa il ritrovamento e il contenuto del diario, ma lo sranno a breve, quando il Ministero di Giustizia americano, i funzionari del U.S. Immigration and Customs Enforcement e il Museo dell’Olocausto di Washington, a Delaware, indiranno una conferenza stampa. Potrebbero emergere non solo i dettagli sui sui rapporti del gerarca nazista con il Fuhrer ma anche sui rapporti tra Rosemberg, Heinrich Himmler e Herman Goering. Vi sarebbero, inoltre, fondamentali informazioni circa il saccheggio delle opere d’arte in Europa. Secondo il Museo dell’Olocausto, «Una prima veloce analisi del contenuto getta una nuova luce su importanti aspetti legati alla politica del Terzo Reich. Inoltre il diario è un’importante fonte di informazione per gli storici che completa e in parte contraddice, la documentazione già conosciuta».