Alla fine l’ex presidente del Brasile, Lula, dovrà finire dietro le sbarre. Il Tribunale Federale Supremo ha infatti condannato il noto uomo politico per le accuse di corruzione e riciclaggio di denaro. Nel dettaglio, come sottolineato dall’edizione online del quotidiano La Repubblica, l’ex numero uno della nazione verdeoro è stato condannato per la compravendita di un attico da 240 metri che si trova a Guarujà, sul litorale del San Paolo, con annessi lavori di restauro, per un valore totale di circa 800 mila euro, 2.4 milioni di reais, la valuta locale. In realtà non si trattava di una normale operazione immobiliare, bensì di una tangente che venne offerta appunto a Lula dalla società di costruzioni OAS. Tale impresa immobiliare ha di fatto concesso all’uomo politico lo splendido attico, ottenendo in cambio delle agevolazioni su alcuni appalti della Petrobras, l’azienda petrolifera dello stato del Brasile, nota in tutto il mondo. Lula è stato condannato a 12 anni e un mese di carcere, pena aumentata dopo aver perso in primo grado e quindi in appello. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONDANNATO LULA
L’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, noto più comunemente come Lula, finirà a breve in carcere. In queste ore è arrivato il verdetto del Tribunale Supremo Federale, che ha deciso a maggioranza di respingere la richiesta di libertà provvisoria presentata dal collegio difensivo. Gli undici consiglieri del TSF, dopo undici ore di consultazioni, sono giunti al verdetto, con sei voti che si sono espressi contro la domanda, e cinque che invece erano a favore. Di fatto, Lula finisce dietro le sbarre per un solo parere contrario, quello di Rosa Weber, il magistrato che fino a ieri si era espressa sempre in maniera contraria a far scontare la pena all’ex presidente dietro le sbarre. Alla fine Lula è stato condannato per corruzione passiva e riciclaggio di denaro, ed entro dieci giorni dovrà presentarsi in carcere.
POTRA’ COMUNQUE CANDIDARSI, A MENO CHE…
Attenzione, c’è un’ultima carta che l’ex presidente brasiliano potrebbe giocarsi, ovvero, il ricorso al Tribunale federale della IV regione, che è lo stesso però che lo ha condannato a 12 anni e 1 mese. Difficile che alla fine Lula possa uscirne vincitore, mentre è molto più probabile che a breve venga rinchiuso in una cella. Una conclusione ingloriosa per un personaggio politico che per certi versi era divenuto quasi un mito per i brasiliani, una speranza in particolare per i milioni di poveri che ancora oggi popolano quella splendida zona del Sud America. Moltissimi i suoi sostenitori che proprio in queste ore sono scesi in piazza, facendogli sentire la loro vicinanza, ma ormai sembrerebbe esserci ben poco da fare. La cosa curiosa è che il Brasile non vieta ad un uomo dietro le sbarre di candidarsi per le prossime elezioni presidenziali, a meno che il Tribunale Superiore non si esprima in merito. Se entro il 15 agosto non verrà emesso alcun provvedimento, l’ex presidente potrà correre per le elezioni.