Un padre ha lanciato in un fiume la sua auto, dove si trovavano due dei suoi figli, dopo avere detto all’ex moglie: «Hai dieci secondi di tempo per dire addio ai tuoi bambini e poi moriranno».
ANNUNCIO SHOCK – La vicenda risale al febbraio 2010, ma è approdata in tribunale solo in questi giorni. Christopher Grady ha fatto questo annuncio shock dopo essersi presentato in macchina di fronte alla porta dell’ex moglie Kim Smith con Ryan, di sei anni, e Gabrielle, di cinque. E quando la donna si è aggrappata disperatamente alla portiera dell’auto per fare scendere i bambini, l’uomo ha improvvisamente accelerato con i figli che gridavano terrorizzati sul sedile posteriore. Alcuni testimoni hanno assistito con orrore alla scena, mentre il padre lanciava la macchina a velocità folle nelle acque ghiacciate del fiume Avon.
COPPIA SEPARATA – Il padre è quindi riuscito a fare uscire il figlio Ryan dall’auto, permettendo che si salvasse, ma per la figlia Gabrielle non c’è stato nulla da fare. La piccola è stata dichiarata morta all’ospedale dopo che i vigili del fuoco hanno combattuto per due ore per liberarla dall’auto che stava affondando. Grady, un fabbro e saldatore che lavora in proprio, separato dalla ex moglie Kim Smith, di 39 anni, aveva avuto una discussione con la donna sul permesso di vedere o meno i bambini. E le avrebbe anche detto: «Se io non posso averli, non puoi farlo neanche tu».
UOMO SUL LASTRICO – Come scrive il quotidiano Daily Mail, il procuratore Graham Reeds ha dichiarato di fronte al Tribunale della Corona di Birmingham che la vita di Grady all’epoca era «impossibile da dipanare». I suoi problemi finanziari facevano sì che non fosse in grado di pagare l’affitto ed era sostanzialmente senza fissa dimora. Una difficoltà che sarebbe stata resa più acuta dal fatto che l’uomo doveva versare una parte del suo stipendio per pagare gli alimenti alla moglie. Kim gli ha quindi detto che non gli avrebbe più permesso le visite serali ai bambini fino a quando non si fosse procurato una casa più stabile, e questo aveva gettato l’uomo nello sconforto.
«NON LI RIVEDRAI PIU’» – L’11 febbraio 2010, il giorno della tragedia, Grady, originario della cittadina inglese di Evesham, nel Worchestershire, doveva occuparsi di Ryan e Gabrielle, due dei suoi cinque figli. Quando Smith si è resa conto che l’ex marito non li aveva portati a scuola, gli ha telefonato e ha iniziato a litigare con lui. E Grady le avrebbe risposto che Ryan e Gabrielle non sarebbero mai più andati a scuola. Un minuto più tardi l’uomo si è presentato a casa dell’ex moglie con i bambini sull’auto e le ha detto: «Questa è l’ultima volta che li vedrai. Stanno per morire». Il procuratore Reeds ha dichiarato di fronte al giudice: «Christopher ha detto a Kim che aveva dieci secondi per dire loro addio. Nella memoria della donna è rimasto impresso che l’uomo gridava la parola “fiume”, poi lui ha premuto sull’acceleratore. Lei ha cercato, senza riuscirci, di afferrare la portiera per aprirla e fare uscire i bambini dall’auto».
GRIDA TERRORIZZATE – I testimoni hanno quindi sentito i piccoli «gridare e lamentarsi», mentre Grady dirigeva l’auto verso il fiume Avon. Le persone del posto hanno quindi visto l’auto attraversare un campo per prendere la rincorsa verso la riva del fiume, prima di invertire la direzione. A quel punto Christopher ha premuto sull’acceleratore a tavoletta, lanciandosi a tutta velocità nell’acqua la cui temperatura era di soli 4 gradi. Quando l’auto è affondata, uno dei bambini è stato visto sbattere contro il lunotto posteriore, senza però riuscire a restare a galla. Grady è uscito dalla macchina e ha spinto fuori Ryan prima di nuotare verso la riva.
«COSA HO FATTO, VOGLIO MORIRE» – Ryan è finito nuovamente sott’acqua, ma un agente della polizia si è tuffato riuscendo a salvarlo. La nebbia e l’acqua gelida hanno ostacolato gli sforzi dei vigili del fuoco per liberare Gabrielle. Grady, che è stato arrestato sul posto, avrebbe dichiarato a un soccorritore dell’ambulanza: «Ho ucciso i miei figli… che cosa ho fatto… voglio morire». Nell’auto sono stati trovati diversi messaggi che rivelerebbero che il padre aveva intenzione di suicidarsi. Grady però respinge le accuse di omicidio e tentato omicidio. Il processo continua.
(Pietro Vernizzi)