Solo nel 2012, in India, sono state praticate oltre 4 milioni e mezzo di sterilizzazioni forzate. Una pratica barbara, spesso effettuata in pessime condizioni igienico-sanitarie, che riguarda principalmente le donne: a fronte di milioni di donne che non potranno più avere figli, infatti, appena il 4% degli uomini si è sottoposto a vasectomia. La sterilizzazione forzata è una delle pratiche che il governo indiano ha pensato di attuare per tenere sotto controllo le nascite e viene eseguita soprattutto sulle donne degli stati indiani più poveri. Tra questi c’è Bihar, uno degli stati meno sviluppati dell’India e dove oltre il 40% della popolazione vive in povertà. Il legamento delle tube, inoltre, avviene spesso con l’inganno: gli operatori incaricati dal governo di portare avanti le campagne per il controllo delle nascite, una volta raggiunti i luoghi più poveri del paese, propongono alle donne di essere operate in cambio di 10 dollari, una cifra non indifferente per una famiglia indiana che vive nella miseria. A loro, però, non viene spiegato che non potranno più avere bambini, quindi acconsentono per far fronte alle drammatiche condizioni in cui si trovano. E’ il sito web di Asia News a riportare le parole di Devi, una ragazza di 25 anni appena operata: “L’ho fatto per disperazione, siamo molto poveri e abbiamo bisogno di soldi. Gli ufficiali sanitari sono venuti a casa, ci hanno detto che sarebbe stato meglio così”. Nonostante questa assurda pratica, paradossalmente il governo non è neanche riuscito a raggiungere il proprio obiettivo: nell’ultimo decennio la popolazione è cresciuta del 17,6% e ogni anno, in India, nascono in media 18 milioni di bambini in più.