La tanto temuta (dagli studenti) legge che in Francia vieta l’uso dei telefoni cellulari nell’orario scolastico è stata approvata dall’Assemblea Nazionale Francese su proposta del partito di maggioranza al governo (La Republique en Marche) e presto riguarderà non solo gli istituti di istruzione equiparabili alle nostre medie ma pure le elementari. La legge, fortemente voluta dal capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron, era già stata annunciata a suo tempo in campagna elettorale e, nelle intenzioni dei promotori, servirebbe a dare “un segnale alla società” transalpina e con loro si sono schierati anche i partiti di centro dell’Udi e del MoDem mentre le forze di opposizione hanno bollato questa riforma, che entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico, come inutile: a loro dire, infatti, si è trattato dell’ennesimo provvedimento-spot voluto dal premier Edoard Philippe e che è solo fumo negli occhi verso i propri elettori, nonché una sorta di “operazione pubblicitaria” e di propaganda organizzata dagli esponenti di LREM. Infatti, al momento già molte scuole in Francia vietano l’uso del cellulare agli studenti mediante i propri regolamenti interni. (agg. di R. G. Flore)
E SE ACCADESSE ANCHE IN ITALIA?
La Francia si fa sentire per una legge rivoluzionaria che vuole riportare un po’ di ordine nelle scuole, dove pare sarà vietato il telefono cellulare. Viene da chiedersi allora, in maniera abbastanza spontanea, cosa accadrebbe se questo stesso si verificasse in Italia? Difficile pensare alle ripercussioni, più facile fare un ragionamento legato alle nostre scuole. Fin troppo spesso è capitato di sottolineare atti di bullismo degli studenti nei confronti dei professori, per lo più giustificate dai genitori. Probabile che una legge del genere in Italia genererebbe disagio e grande polemica con gli italiani che più volte hanno dato modo di essere definiti eccessivamente apprensivi e con voglia di dare sempre maggiore libertà ai loro figli anche nell’ambito degli studi inferiori. Al momento però non ci sono strumenti per ipotizzare che la legge applicata in Francia venga estesa anche all’Italia. (agg. di Matteo Fantozzi)
LA LEGGERE PER VITARE I TELEFONINI A SCUOLA
La Francia punta a vietare il telefono cellulare fra i banchi di scuola. Il presidente francese, Emmanuel Macron, lo aveva già promesso durante la sua campagna elettorale, ed ora si è passati dalle parole ai fatti. Come scritto poco fa dall’agenzia Ansa, il partito di maggioranza, La République En Marche, ha proposto una legge che oggi verrà esaminata dall’Assemblea Nazionale di Parigi, e che potrebbe trovare applicazione a partire dal prossimo settembre, quando inizierà il nuovo anno scolastico. Il provvedimento non riguarderà solamente le scuole superiori o quelle medie, bensì tutti gli studenti, di ogni età, visto che i dati parlano di più di 9 ragazzi su 10, fra i 12 e i 17 anni, che posseggono uno smartphone.
TELEFONI VIETATI NELLE RIUNIONI DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Per dare il buon esempio alle nuove generazioni, il ministro dell’Istruzione francese, Jean-Michel Blanquer, citò lo scorso settembre le riunioni del consiglio dei ministri all’Eliseo, durante le quali i telefoni cellulari sono banditi, con i ministri che li lasciano in un apposito scaffale all’ingresso, prima di iniziare le consultazioni. Il ministro disse, commentando con ironia la decisione di abolire gli smartphone: «Credo che questo sia fattibile per ogni gruppo umano». Il provvedimento dovrebbe comunque essere abbastanza “digeribile” per gli studenti, visto che attualmente sono metà le scuole francesi che già vietano l’utilizzo dei telefoni, e in alcune di esse, il divieto è esteso all’intero edificio scolastico, non soltanto alle aule.