E’ un versetto della prima lettera ai Corinzi di san Paolo, il testo incriminato: “Non ingannate voi stessi: le persone che sono immorali, che adorano idoli, adulteri, pervertiti, omosessuali, o che rubano i soldi o che sono avidi e ubriachi o che offendono gli altri o sono dei ladri, nessuno di questi possederà il regno di Dio”. Il testo in questione era stato dato come compito a casa dell’ora di religione di un istituto scolastico per ragazze dagli 11 ai 18 anni di Belfast, l’Hunterhouse College. Gli studenti dovevano rispondere ad alcune domande, tipo, che cosa ci dicono queste parole a proposito degli omosessuali? O anche: chi altri viene incluso insieme agli omosessuali, che speranza c’è per queste persone? Ma a un genitore non è piaciuto che si tirassero in ballo gli omosessuali e ha protestato ufficialmente, ottenendo che il compito a casa venisse eliminato. Il direttore della scuola ha così dovuto chiedere scusa e ritirare dal corso scolastico il testo di San Paolo. Ma si è difeso così: “Si tratta di introduzione all’etica cristiana incentrata attorno a questioni personali e familiari. Come parte di questo, gli studenti sono incoraggiati a prendere in considerazione una serie di atteggiamenti nei confronti dell’omosessualità. Abbiamo un forte sistema di assistenza pastorale a scuola e ci occupiamo di questioni circa la sessualità con grande sensibilità.” Sul caso è intervenuto Peter Lynas, direttore dell’Alleanza Evangelica dell’Irlanda del nord commentando che le domande del compito non avevano nulla di offensivo o sbagliato, si trattava, ha detto, di domande relative alla posizione ortodossa del cristianesimo. “Se non si possono fare domande di questo tipo nell’ora di etica religiosa, ha detto ancora, siamo davanti al tentativo di eliminare la religione dalla presenza pubblica”.