Nel 2008 Sherry West perse il suo figlio diciottenne, accoltellato e ucciso durante una rissa. Cinque anni dopo una nuova, sconvolgente tragedia. “Mi ha chiesto del soldi e gli ho detto che non ce li avevo. Continuava a chiedermeli, e io gli rispondevo che non ne avevo. Quindi mi ha detto: vuoi che uccida il tuo bambino? Io gli ho detto di non farlo”. Il rapinatore, invece, ha puntato la pistola contro la testa del piccolo Antonio, 13 mesi di vita, e ha fatto fuoco mentre il neonato si trovava nel passeggino, uccidendolo davanti agli occhi della madre. A raccontare quanto avvenuto a Brunswick, in Georgia, è proprio lei, Sherry West: la donna stava portando a spasso il figlio nei pressi della loro abitazione, quando due ragazzi le hanno sbarrato la strada e le hanno intimato di consegnare loro il denaro. Lei però non ne aveva e, capendo le intenzioni dei giovani rapinatori, ha abbracciato il piccolo tentando di fargli scudo con il corpo. Uno dei due allora l’ha spinta di lato e le ha detto: “Bene, allora lo uccido”, per poi aprire il fuoco contro il bambino. La polizia ha già arrestato due sospetti: uno ha soli 17 anni, l’altro addirittura 14, mentre l’arma del delitto ancora non è stata trovata. “Sulle prime avevo anche pensato che la pistola fosse solo un giocatolo – ha detto la madre, anche lei ferita a una gamba durante la rapina – Ho realizzato che era un’arma vera solo quando ho visto mio figlio colpito a morte”. La polizia ha fatto sapere di voler incriminare Demarquis Elkins, il 17enne, come adulto e non come minorenne: per un omicidio di primo grado, in Georgia, si può essere anche condannati a morte.