Riceviamo e pubblichiamo questa nota che ci arriva direttamente da Buenos Aires, dove questa mattina è andato a fuoco un container contenente una sostanza pesticida che ha fatto liberare una densa nube tossica sulla capitale argentina. Secondo le autorità nazionali e locali, la situazione risulta essere sotto controllo e il ministero della Sanità ha fatto sapere che il pesticida risulta essere di “bassa pericolosità”. La popolazione è stata comunque in alcuni casi colta dal panico e alcuni quartieri sono stati fatti evacuare. I cittadini sono stati invitati anche a chiudere porte e finestre delle proprie abitazioni.
Nella zona del porto di Buenos Aires stamattina è esploso un serbatoio contenente una sostanza pesticida che normalmente viene usata nella coltivazione della soia transgenica. Ricordo che l’Argentina è da anni uno dei leader mondiali nella produzione di questo vegetale, che però ha il difetto di essere di origine transgenica e quindi risulta molto resistente agli agenti chimici normali, cosa che obbliga i produttori di pesticidi a elaborare sostanze efficaci ma sempre più tossiche.
La nube, che ha investito tutto il centro della città argentina, si sta spostando verso i quartieri del Sud e, a causa della contemporaneità della pioggia, il rischio gravissimo è quello della contaminazione dell’acqua. Le autorità raccomandano alle persone che abitano nella zona di evacuare o di rinchiudersi in casa, evitando di respirare l’aria tossica, la cui pericolosità è grandissima a causa della presenza di carbonio e fosforo.
Fino a questo momento non si hanno notizie certe sulle cause dell’accaduto, dovuto appunto a un incendio scoppiato nel serbatoio, ma il fatto che già emerge di fronte a questa situazione è l’assoluta mancanza, in una struttura gigantesca quale quella del porto di Buenos Aires, dove sostanze tossiche per uso agricolo arrivano quotidianamente in quantità industriale, di un protocollo di intervento per casi del genere .
Negli ospedali della zona si sono comunque recate diverse persone che presentano sintomi di intossicazione, oltre ad ovvie difficoltà respiratorie.