Il ministero per i diritti umani dell’Iraq ha rilasciato un comunicato in cui rende noto che almeno 150 donne irachene sono state giustiziate dai miliziani di Isis per essere rifiutate di sposare i miliziani stessi. La notizia, riportata oggi dai media turchi, riferisce che le donne sono state uccise nella provincia occidentale di Al-Anbar e poi gettate in una fossa comune a Fallujah. Diverse delle donne uccise erano in stato di gravidanza. Sempre secondo quanto riportano i media turchi, a ucciderle tute sarebbe stato un solo uomo, un militante di nome Abu Anas Al-Libi. L’esecuzione di massa è accaduta recentemente, poco dopo un’altra esecuzione di massa, quella di cinquanta tra uomini, donne e bambini sempre nella stessa zona. Si trattava di una tribù residente nel villaggio di Ras al-Maa a nord di Ramadi, la capitale della provincia. A essere stati uccisi sarebbero stati 40 uomini, sei donne e quattro bambini.