Una guardia di sicurezza al Muro del Pianto ha ucciso a colpi di pistola un israeliano che si trovava nel luogo sacro per pregare. L’agente avrebbe fatto fuoco dopo aver sentito l’ebreo gridare “Allah è grande”, scambiandolo per un miliziano palestinese. Questa è la versione ufficiale fornita dal capo della polizia, Micky Rosenfeld, dopo l’accaduto. La vittima aveva quasi 50 anni, era un assiduo frequentatore del Muro del Pianto e considerato da chi lo conosceva una persona piuttosto eccentrica. “Il fatto che abbia urlato Allah è grande”, ha spiegato Rosenfeld, “ha spinto la guardia a tirare fuori la pistola e sparare diversi colpi”. Sembra inoltre che l’uomo, urlando la frase, abbia anche provato ad estrarre qualcosa dalla tasca. “Era un ebreo, e si trovava in uno degli spogliatoi pubblici” nella piazza dove sorge il Muro. La sparatoria è avvenuta intorno alle 8 del mattino, momento in cui numerosi fedeli si riuniscono per pregare. “Quando siamo arrivati sul posto”, ha aggiunto un medico che è intervenuto dopo gli spari, Zeevi Hessed, la vittima “era già a terra. Non abbiamo potuto fare altro che constatarne il decesso”. Il luogo è stato immediatamente chiuso al pubblico e le autorità hanno aperto un’inchiesta che dovrà fare maggiore luce su quanto accaduto. Al momento, però, sembra che la polizia non abbia riscontrato nulla di particolarmente sospetto nel passato dell’uomo.