Nonostante venga percepito come uno dei paesi più ricchi del mondo, l’Arabia Saudita ha un venticinque per cento della popolazione che vive in uno stato di assoluta povertà, essendo completamente tagliato fuori dal commercio del petrolio che rappresenta la grande fonte di reddito per gli sceicchi e per i più ricchi del paese. Proprio questa povertà crescente ha portato un religioso consigliere dei Reali dell’Arabia Saudita, e soprattutto membro della più alta autorità religiosa per paese, a scagliarsi contro una pratica che apparentemente potrebbe apparire innocua ai più. Stiamo parlando delle feste di compleanno: come spiegato da Abdullah al Mutlaq, in una trasmissione televisiva di cui è protagonista, le feste di compleanno dovranno essere bandite dall’Arabia Saudita. Una vera e propria fatwa, sorprendente perché riguarderebbe anche le feste dedicate ai bambini più piccoli, senza eccezioni.
REAZIONI CONTRASTANTI SUL WEB
Abdullah al Mutlaq ha affermato: “La gente non ha tanti soldi da spendere per questo genere di cose. Sono cose che non portano nessun beneficio, l’Islam non le promuove e possono portare le famiglie alla povertà.” Dunque, una censura senza mezzi termini delle feste di compleanno, una fatwa che sui social network, che anche in Arabia Saudita sono ormai il termometro per comprendere le reazioni dell’opinione pubblica, ha scatenato reazioni contrastanti. C’è chi infatti, fedele ai precetti dell’islam in maniera ortodossa, ha elogiato quella che viene comunque interpretata come una manifestazione di sobrietà e un invito a mantenere costumi frugali. Altri si sono indignati sottolineando come, assieme alla povertà di una significativa fetta della popolazione, nel paese imperversi anche una smisurata ricchezza, che basterebbe per garantire a tutti i cittadini più che degne feste di compleanno, se solo si volesse. Si tratta dunque di una polemica che rischia di alimentare la rabbia per l’iniquità sociale nel paese.