Rita Katz dà la caccia sul web ai fondamentalisti islamici. Lavora da un ufficio di Bethesda, nei sobborghi di Washington, con un gruppo di esperti informatici, 24 ore su 24 e cerca post, immagini e documenti dei jihadisti. Il gruppo è stato fondato nel 2002 insieme al collega Josh Devon e si chiama Search for International Terrorist Entities (“Site”) e costituisce un punto di riferimento per chi si occupa di estremismo islamico. La sua attività è molto accurata tanto da essere utilizzata dal governo statunitense, e in alcuni casi collabora anche con le autorità per le indagini, come con l’FBI. “C’e’ uno stretto e chiaro processo attraverso il quale questi gruppi diffondono la loro propaganda. Un processo che – ha detto Katz – rende facile per i follower la differenziazione tra diffusioni ufficiali e non”. E ancora in un’intervista concessa al sito del quotidiano Yedioth Ahronot, “Ynet”, ha spiegato: “La nostra abilità nel trovare così in fretta materiali jihadisti non arriva dalla fortuna. Tracciarli è una scienza”. Katz è una donna di cinquant’anni che è nata a Basra (seconda città dell’Iraq) nel 1963 da una famiglia ebraica. Nel 1963 il padre, arrestato dal regime di Saddam Hussein, viene impiccato in pubblica piazza. La madre di Katz riesce a fuggire con i tre figli piccoli, andando prima in Iran e poi in Israele. Katz studia storia e scienze politiche all’università di Tel Aviv. Poi si sposa e segue il marito, endocrinologo, a Washington. Qui riesce ad entrare all’Istituto di ricerca sul Medio Oriente, ma poi – dopo alcuni anni – decide di mettersi in proprio fondando “Site”. (Serena Marotta)