Non si era più ripresa psicologicamente dall’aver vissuto una delle giornate più tragiche e orribili della storia dell’umanità, l’attentato alle Torri gemelle di New York l’11 settembre 2001. Quel giorno Marcy Borders, una giovane impiegata della Bank of America, si trovava nel suo ufficio all’81esimo piano di una delle due torri. Quando uno degli aeroplani si infilò nel palazzo, scese di corsa le scale e uscì fuori appena prima che il palazzo crollasse. Avvolta nelle ceneri che contenevano anche i resti dei tanti morti disintegrati, in una nebbia post atomica giallastra, Marcy Borders fu fotografata mentre vagava tra le rovine, una foto spettrale resa ancor più allucinante dal fatto che era una donna di colore, avvolta in quel bianco che sapeva di cadavere. L’impatto psicologico fu per lei devastante: ogni notte sognava quei momenti, cadde nell’alcolismo e si ammalò di cancro allo stomaco. Lei disse per colpa delle polveri respirate quel giorno, ma nessuno lo saprà mai. E’ morta ieri dopo lunga malattia, l’ultima delle 2606 persone uccise quel maledetto giorno.