La legge nigeriana lascia totale libertà, al raggiungimento della maggiore età, di cambiare religione e anche di fare proseliti, basta non usare violenza e non prevede alcun tipo di persecuzione carceraria. Nonostante questo, come comunica l’agenzia Christian Today, due studenti sono stati arrestati brutalmente e si trovano detenuti in luogo sconosciuto dopo che una dei due aveva espresso il desiderio di convertirsi al cristianesimo lasciando la sua religione di nascita, l’islam. Si tratta di Nabila Umar Sanda, 19 anni, studentessa della Bingham University di Karu, nello stato centrale del Nasarawa. L’università è di proprietà di una delle più importanti chiese evangeliche del paese, la Winning All. Mentre frequentava gli studi, la giovane è diventata amica di un cristiano 33enne, Simput Dafub: dopo che lei aveva dimostrato di voler approfondire di più la fede cristiana, le ha fatto conoscere uno dei leader della chiesa, Jeremiah Datim. Dopo un po’ di tempo la ragazza ha espresso la sua volontà di convertirsi al cristianesimo e il pastore, come si usa in Nigeria, ha contattato l’organizzazione islamica locale per metterli al corrente del fatto.
Ha spiegato che fra i due gruppi, quello cristiano e quello islamico, c’è una sorta di accordo affinché siano rese note le eventuali conversioni, soprattutto perché per musulmani è un argomento assai delicato il passaggio dall’Islam al cristianesimo. Neanche un giorno dopo essersi incontrati, poliziotti del dipartimento di sicurezza nazionale hanno fatto irruzione nell’abitazione della studentessa attaccando brutalmente tutti i membri della famiglia e portando via con loro la studentessa senza alcuna accusa. Nello stesso giorno è stato arrestato anche Dafup: si è venuto a sapere in seguito che i genitori della ragazza lo avevano accusato di lavaggio di cervello nei confronti della giovane e di rapimento, tutte accuse respinte dalla famiglia di Dafup e dal pastore. Tutto questo mentre ancora oggi oltre un centinaio di ragazze cristiane rapite dai terroristi islamici di Boko Haram sono detenute prigioniere senza che le forze dell’ordine nigeriane abbiano mai tentato seriamente di liberarle.