La violenza terroristica ha compito sanguinose stragi in Egitto, eppure non c’è odio verso i terroristi. Le comunità colpite dagli attacchi rappresentano, dunque, una testimonianza di fede così grande che è anche in grado di spingere i musulmani alla conversione. Il fenomeno è stato descritto da Ibrahim Isaac Sidrak, patriarca della Chiesa copto-cattolica in Egitto, che ha raccontato le conseguenze delle violenze che si sono consumate nei mesi scorsi a danno delle comunità cristiane. L’effetto è inaspettato: alcuni musulmani si sono convertiti al cristianesimo. «Si tratta di alcuni casi. Altre richieste stanno arrivando. Ciò che ha colpito questi musulmani è stata la testimonianza di fede dei cristiani davanti a tanta violenza», riporta RomaSette. La reazione dei cattolici agli attentati è una dimostrazione di fede che gli spinge addirittura alla conversione. Le comunità vittime del terrorismo diventano dunque testimonianza di grande fede, oltre che di forza.
UNA DIROMPENTE TESTIMONIANZA DI FEDE
«Dottori di coerenza della vita cristiana», così Papa Francesco ha definito i martiri egiziani. Una testimonianza di fede, a cui si aggrappano peraltro anche a costo di perdere la vita. Il patriarca della Chiesa copto-cattolica Ibrahim Isaac Sidrak ha citato il caso dei 21 copti decapitati sulla spiaggia di Sirte, in Libia, il 12 gennaio di due anni fa. Furono giustiziati perché si rifiutarono di rinunciare alla loro fede: «Sono stati uccisi per questo». Questa testimonianza di attaccamento al Vangelo «non ha lasciato indifferenti tanti musulmani». L’impatto dell’esecuzione è stato forte, ma questo è uno dei tanti casi noti. Altri invece vengono tenuti volontariamente riservati «per evitare che questi fedeli siano minacciati o perseguitati». La presenza dei cristiani in Egitto però continua a suscitare odio nei fondamentalisti, che non sono pronti ad accettarla. Eppure le comunità cristiane rappresentano una ricchezza, non solo dal punto di vista religioso: «Hanno contribuito alla crescita di classi dirigenti. Non possiamo essere indifferenti», ha dichiarato Alfredo Mantovano, presidente di Acs-Italia, come riportato da RomaSette.