La crisi diplomatica tra Turchia e Olanda si sta aggravando e le proteste ad Ankara stanno diventando sempre più surreali. Tutto è cominciato la scorsa settimana, quando l’Olanda ha negato l’ingresso a Mevlut Cavusoglu, ministro degli Esteri turco, e Fatma Betul Sayan Kaya, ministra per le Politiche Sociali. I sostenitori del presidente Erdogan non l’hanno presa affatto bene, ma la loro protesta è caratterizzata da iniziative molto bizzarre, al punto tale da suscitare l’ironia dei social network e della stampa internazionale. I giovani aderenti dell’Akp, il partito di Erdogan, a Izmit, città che si affaccia sul Mar di Marmara, hanno protestato accoltellando delle arance, spremendole e bevendone il succo, come se fosse il sangue del nemico. Perché le arance? Rimandano alla dinastia degli Orange-Nassau che hanno regnato a lungo in Olanda. L’arancio è, infatti, il colore simbolo dell’Aia. «Olanda fascista» e «Arance, restate dove siete» sono alcuni degli slogan comparsi su cartelle e magliette, mentre su Facebook scherzosamente venivano bandite carote, zucche e la serie tv «Orange is the new black».
Non c’è molto da ridere, invece, su un episodio avvenuto a Istanbul e che ha visto protagonista, suo malgrado, un giornalista norvegese. Stando a quanto riportato dalla stampa turca, l’uomo è stato scambiato per olandese e attaccato da alcuni manifestanti. Il cronista, nonostante i tentativi di spiegare le sue origini, è stato pestato. «Non importa cosa sei, ne abbiamo abbastanza di voi, ne abbiamo abbastanza dell’Europa» gli hanno risposto gli aggressori, prima di essere bloccati dalla polizia. Nemmeno l’intervento di alcune giornaliste era servito a placare gli animi: «State lavorando per l’Olanda, vi abbiamo registrato tutti, pagherete per questo». La confusione dei nazionalisti turchi è testimoniata anche da un video, diventato virale, che è stato girato a Samsun, dove è stata bruciata una bandiera francese, scambiata per quella olandese. I colori effettivamente sono gli stessi, ma le bande sono orizzontali per la bandiera olandese, non verticali. Sono state sventolate anche foto del presidente Hollande, a dimostrazione che è stata maldestra anche la ricerca su Google.
Tra gli episodi più surreali che stanno caratterizzando la grave crisi diplomatica tra Turchia e Olanda non può essere ignorato quello delle quaranta mucche olandesi di razza Holstein rispedite al mittente da un’associazione turca di produttori di carne rossa. È un momento difficile per le mucche olandesi in Turchia, vittime del nazionalismo: «Abbiamo le nostre razze di qualità», ha sbottato Bulent Tunc, presidente della sopracitata associazione. Il vicesindaco di Besiktas, distretto di Istanbul, ha invece minacciato di uccidere la mucca olandese di cui è proprietario: Huseyin Avni Sipahi ha organizzato un barbecue con gli amici, nel caso in cui l’Olanda non dovesse chiedere scusa alla Turchia. Per ora non è ancora chiaro che destino abbia avuto il bovino, ma non è il caso di scomodare gli animalisti, visto che comunque la mucca in questione sarebbe stata uccisa e mangiata. Qui sotto i contributi multimediali relativi alle surreali proteste turche.