Lansing, capitale, dello stato del Michigan. Oltre mille persone hanno partecipato il 20 novembre ai funerali per i 17 feti ritrovati tra i bidoni della spazzatura del locale Woman’s Choice, il centro per l’aborto della città americana. I feti erano stati ritrovati da un attivista pro life.
Nella spazzatura sono stati recuperati anche i nomi delle donne che hanno praticato questi aborti e strumenti ancora sporchi di sangue. Il funerale è stato celebrato dal vescovo Earl Boyea, che ha parlato di “dolore per la morte di bambini la cui vita era stata desiderata da Dio, la cui dignità era stata data loro da Dio e il cui scopo e destino era conosciuto solo da Dio”.
Il vescovo si è poi recato con circa 500 persone anche al cimitero dove i resti dei bambini mai nati sono stati sepolti. Monica Migliorino, responsabile di una associazione pro life, ha raccontato che al funerale erano presenti anche donne che in passato avevano praticato l’aborto.
Le autorità locali hanno aperto una indagine anche se secondo la legge del Michigan non è illegale gettare feti nella spazzatura se sono stati composti in soluzioni di formalina. La Miller ha comunque accusato la clinica degli aborti di trattare i bambini non nati come spazzatura. "E’ lo scontro fra due culture e due concezioni della vita" ha detto l’attivista. "Tra chi la considera spazzatura e chi ha a cuore almeno la dignità assicurando una sepoltura a quei poveri resti".