WIKILEAKS ITALIA – Wikileaks viola i segreti Italia-Usa. Lo rivela un articolo di Maurizio Piccirilli pubblicato oggi su «Il Tempo», secondo cui i rapporti riservati dell’ambasciata Usa a Roma starebbero per finire in rete. Wikileaks ha annunciato che presto pubblicherà una quantità di file, sette volte superiori a quelli del passato, provenienti dai diplomatici americani nel mondo, tra cui quelli in Italia. «Questa volta- scrive Il Tempo -, nel mirino del sito di intelligence non ci sono i segreti del Pentagono ma nientemeno che il dietro le quinte della politica estera di Washington. Notizie riservate e report dalle principali ambasciate statunitensi nel mondo».
E a essere violate da Wikileaks sono anche le comunicazioni partite da Villa Margherita, sede della delegazione Usa in Italia, verso Washington. Il sito, nella pagina in Rete, sostiene di essere in possesso di un’enorme quantità di messaggi riservati del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, la pubblicazione dei quali potrebbe fornire uno scenario della diplomazia americana nel mondo e, in particolare, in Italia.
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WIKILEAKS ITALIA – Nel messaggio su Twitter, Wikileaks ha fatto inoltre sapere di essere sotto «intensa pressione». L’annuncio apparso su Twitter recita: «La prossima pubblicazione sarà sette volte maggiore di quella sull’Iraq», e si chiedono aiuti e donazioni per consentire a Wikileaks di proseguire con il suo lavoro, che nei mesi scorsi aveva portato a divulgare anche i segreti sui militari italiani. «Subiamo molte pressioni da mesi. Restiamo forti», conclude il messaggio. I documenti in possesso di Wikileaks sono report, appunti e commenti sottoscritti dai funzionari delle diverse sedi diplomatiche americane nel mondo.
Sicuramente da quelle europee in Gran Bretagna, Italia e Germania in primo piano. Ci sarebbero anche file da Ankara, Tel Aviv, Kabul e Islamabad. Ma anche tra le ambasciate Usa a Mosca nelle capitali delle ex repubbliche sovietiche e Washington. Rivelazioni che rischiano di incrinare la credibilità dei rapporti tra l’’Italia e gli Stati Uniti, rinsaldati da Barack Obama e Silvio Berlusconi anche nel corso del recente vertice della Nato a Lisbona.