Abdullah al-Kurdi è l’unico sopravvissuto dopo la strage della sua famiglia, in cui hanno perso la vita i figli Aylan, 3 anni diventato noto in tutto il mondo per la terribile foto cadavere sulla spiaggia, il fratellino Galip di 5 anni e la moglie Rehan di 35 anni. Volevano andare in Canada dalla sorella dell’uomo, ma il governo aveva rifiutato il visto di ingresso già a giugno. Nonostante questo hanno voluto lasciare lo stesso la città di Kobani in Siria, distrutta da anni di guerra. Una fuga disperata finita nel modo peggiore. Raggiunto da giornalisti inglesi, l’uomo ha detto che adesso vuole solo tornare in Siria a seppellire i suoi cari e rimanere lì accanto a loro. Non cercherà più di andare in Canada. al-Kurdi ha raccontato anche gli istanti terribili della fuga in mare. Il comandante dell’imbarcazione dove si trovavano in quaranta, era terrorizzato dal mare mosso, ha detto, e si era gettato in acqua abbandonando il barcone. La barca era senza comando, sbattuta dalle onde alte che arrivavano a bordo. Ha detto che teneva la moglie e i figli per la mano nel buio pesto e nel mare impazzito, ma i due bambini gli sono scivolati via. Alla fine i morti saranno dodici. Si trattava, ha aggiunto, di una barchetta quasi giocattolo, non una imbarcazione sicura. La polizia turca ha fermato quattro persone sospettate di essere i trafficanti di uomini coinvolti. La sorella dell’uomo che li aspettava in Canada ha comentato: “Non do la colpa al governo canadese, do la colpa al mondo intero per quello che è successo”.