Monsignor Taddeo Ma Daqin, vescovo di Shangai ordinato da Roma, è agli arresti domiciliari dal 7 luglio 2012, giorno della sua consacrazione episcopale. Alla vigilia dell’anniversario dell’arresto, AsiaNEws ricorda come la comunità del cattolici del gigante asiatico stia continuando incessantemente a pregare per lui. E che, come spesso accade, laddove i cristiani sono perseguitati, spesso accadono fatti imprevisti e positivi per la vita della fede. In questi mesi, infatti, è fortemente cresciuta la simpatia e li sostegno per la Chiesa cattolica cinese anche tra i non cristiani. Il vescovo, dal canto suo, con il suo coraggio e la sua fedeltà al Pontefice sta rappresentando un esempio capace di infondere speranza ai cristiani del Paese e non. La sua prigionia, inoltre, sta favorendo la riconciliazione tra le chiese cristiane in Cina. Di lui, attualmente, si sa poco. Dopo aver trascorso un periodo ai domiciliari nel seminario di Sheshan, è stato condotto, probabilmente, a Shanghai, dove pare sia stato costretto a studiare in un istituto socialista. E’ riuscito a mantenere un minimo contatto con i fedeli attraverso weibo, una specie di Twitter cinese, che di tanto in tanto gli è concesso di usare.