Alla fine della lunga corsa per scegliere il concorrente del Partito Repubblicano da opporre il prossimo novembre al presidente uscente, Barack Obama, molti commentatori politici negli Stati Uniti prevedevano che quest’ultimo avrebbe presto dimostrato tutta la sua superiorità su Mitt Romney, indebolito dalla lunga lotta per la nomina. Ora, però, le cose sembrano prendere un andamento un po’ diverso e, come afferma Jonathan Martin su Politico, “si sta delineando una sorprendente nuova opinione, che il prossimo novembre Mitt Romney possa vincere la Casa Bianca”.
Secondo quanto riportato da The Week, “con l’economia che si dà ammalata, con gli attacchi di Obama alla carriera affaristica di Romney che cadono apparentemente nel vuoto e la corsa che assomiglia sempre più a un sostanziale pareggio, il GOP si sta improvvisamente raccogliendo attorno al suo candidato”. Il nuovo andamento mostra Romney davanti a Obama o nell’intervallo di errore statistico. Come dice Rick Moran su American Thinker, evidentemente “più la gente vede e ascolta Mitt Romney e più si trova a suo agio con lui.”
Ancora su Politico, l’ex governatore Haley Barbour (Repubblicano del Mississippi) fa notare che molti conservatori non si aspettavano un recupero così rapido di Romney, dopo la dannosa campagna per le primarie: “ Che sia così vicino (a Obama, ndr) mi ha sorpreso e incoraggiato, e penso che abbia dato coraggio ai Repubblicani di tutto il Paese”.
I conservatori si stanno radunando attorno a Romney. Ci si aspettava che i conservatori sociali, fortemente critici nei suoi confronti durante le primarie, non si sarebbero coalizzati dietro a lui, pur diventato “lo strumento delle loro speranze” di battere Obama, osserva Moran su American Thinker. Romney non era forse la loro prima scelta, ma “la maggior parte dei conservatori vogliono sconfiggere Barack Obama molto più di quanto volessero battere John Kerry o Al Gore”. Se per ottenere questo risultato occorre votare per un moderato mormone, ebbene lo faranno.
In aprile, Romney aveva quasi raggiunto Obama nella raccolta dei finanziamenti, mettendo a tacere i timori dei Repubblicani di essere sepolti sotto la montagna di soldi a disposizione di Obama. Come osserva Barbour su Politico, in questo campo “Romney e il Republican National Committee stanno riducendo il vantaggio della Sinistra”. Secondo Jamelle Bouie su The American Prospect, come tutti i candidati dei partiti maggiori, Romney ha sempre avuto una buona probabilità di vincere ed è strano che i leader Repubblicani abbiano pensato diversamente. A meno di una rivelazione “che possa squalificarlo (Mitt) agli occhi del pubblico (come il cannibalismo)”, le sue probabilità sono verosimilmente al 50% ed è così dal momento in cui ha vinto le primarie. “I Repubblicani sono stati presi da un’eccessiva paranoia circa le loro possibilità”, ma sembra che ora “abbiano capito l’errore commesso”.
Naturalmente, una parte di questo rinnovato ottimismo è “pura propaganda degli attivisti Repubblicani”, dice Richard K. Barry su The Reaction. Gli opinionisti Repubblicani hanno chiaramente ricevuto tutti la stessa sceneggiatura e l’edizione più recente probabilmente evidenzia che “Romney è il candidato e non porterebbe nulla di bene esprimere dubbi sulle sue possibilità di vittoria”.
Mentre gli osservatori politici erano presi da queste previsioni, l’attenzione della maggior parte dei newyorchesi era su altro, con la città scioccata dalla confessione di un uomo di aver ucciso 33 anni fa Etan Patz, un bambino di sei anni. A quell’epoca aveva fatto molta impressione la storia di Etan, rapito mentre stava aspettando il bus della scuola, di cui non si erano più avute notizie e il cui corpo non era mai stato ritrovato. L’uomo che ha ora confessato di averlo ucciso era allora l’impiegato diciottenne di un negozio di alimentari ispanico (una “bodega”) vicino alla fermata del bus. L’assassino dice di aver strangolato Etan nella cantina del negozio e di aver tagliato a pezzi il suo corpo, per poi metterlo in un sacco dell’immondizia e gettarlo insieme agli altri nel cassonetto.
La storia è più complicata di quanto appaia da questo breve riassunto, ma permette di fare un’utile riflessione. La storia di Etan e la sua fotografia erano in tutte le edicole della città, mentre quella di Romney è sulla copertina di Time e la copertina di Newsweek riporta la foto di una galassia, con riferimento al dibattito in corso tra i cosmologi sulle caratteristiche dell’universo. Cioè storie sul potere, politico o scientifico. La storia di Etan è quella di un piccolo granello di innocenza nell’universo del potere. Eppure è Etan che ci commuove, ora come 33 anni fa.
Tutto questo non ci ricorda le parole di Gesù sul valore dell’uomo, che vale più di tutto l’universo, e specialmente sul valore di ogni singolo bambino?