Israele attaccherò l’Iran la prossima primavera. Sono indiscrezioni raccolte dal giornale statunitense Washington Post riprese dalle parole del segretario alla difesa Leon Panetta. L’importante esponente politico americano sarebbe infatti molto preoccupato della situazione. Nel mirino di Israele le centrali iraniane in cui si starebbe costruendo la bomba nucleare, progetto da sempre smentito dal governo iraniano, con l’intenzione di fare questo attacco in tempi brevi per evitare il trasferimento delle centrali stesse in rifugi sotterranei che renderebbero impossibile ogni attacco aereo. Una eventualità, quella dell’attacco israeliano, che potrebbe portare a conseguenze gravissime con una escalation nella regione. Per Gerusalemme un attacco preventivo, date le continue minacce da parte iraniana nei suoi confronti: se davvero il Paese islamico si dovesse dotare di armi nucleari, l’obbiettivo automatico sarebbe uno solo, e cioè Israele come minacciato innumerevoli volte. Ancora in queste ore la guida suprema religiosa iraniana Alì Khamenei ha ribadito l’intenzione di attaccare il Paese ebraico, con l’intento dichiarato di “liberare Gerusalemme”. Sul piano nucleare, poi, ha ribadito anche qui l’intenzione di non fare alcun passo indietro. Tornando al piano di attacco di Israele, stando a quanto dichiarato dal ministro della difesa americano, si tratterebbe di attacchi previsti in aprile, maggio o giugno. Si tratterebbe poi di azioni limitate di quattro o cinque giorni di durata ma con l’intenzione di danneggiare il più possibile il programma atomico iraniano. Tra l’altro Gerusalemme ha chiesto al governo americano di annullare le manovre militari congiunte della prossima primavera proprio perché non potrebbe mettere a disposizione il proprio esercito. Il che significa che l’esercito sarebbe impegnato in altro modo. Israele non avrebbe poi paura di una ritorsione iraniana: con la Siria, suo maggiore alleato, fuori uso per via della guerra civile, l’unico pericolo potrebbero essere i missili lanciati dagli hezbollah residenti in Libano: Israele ha già messo in preventivo un “danno limitato” di circa 500 vittime.
Tutta l’operazione però sarebbe ancora in attesa di cofnerma, in quanto il govenro americano la sconsiglia nel modo più assoluto. Difficile infatti che Israele decida di muoversi completamente da sola e senza un eventuale appoggio statunitense.