I problemi non finiscono per Hillary Clinton con la sconfitta alle elezioni presidenziali Usa 2016: sulla candidata democratica pesano ancora le accuse riguardanti il suo presunto coinvolgimento nel golpe militare del 2009 contro il presidente dell’Honduras Manuel Zelaya. L’ex Segretario di Stato a Washington si è difesa con imbarazzo, ma la vicenda non è stata archiviata in Honduras. L’ex presidente Manuel Zelaya è tornato a parlare delle responsabilità di Hillary Clinton ai microfoni de L’Espresso: “Gli aiuti Usa non sono andati alla popolazione bensì ai golpisti e all’esercito che da allora hanno esautorato di fatto il parlamento, centralizzato il potere, messo il segreto di Stato su tutti i dossier e creato un clima di terrore e di impunità”. Secondo Zelaya il Segretario Clinton e l’amministrazione Obama hanno proseguito la politica di Bush: “Nei confronti del ‘cortile di casa’, gli Usa perpetrano da sempre la stessa politica oppressiva, indipendentemente dal partito a cui appartiene l’inquilino della Casa Bianca e, di conseguenza, del Dipartimento di Stato”.
Hillary Clinton ha dissipato l’eredità di Barack Obama, ma il presidente uscente degli Stati Uniti è orgoglioso della democratica: “La sua candidatura è stata storica”, il commento del numero uno della Casa Bianca sull’esito delle elezioni presidenziali americane 2016. Barack Obama, pronto a fare il tifo per Donald Trump nonostante le divergenze di idee, ha elogiato Hillary Clinton: “Ha vissuto una carriera fantastica e non avremmo potuto avere una migliore segretaria di Stato”. Il presidente uscente è poi tornato sulla nomina di Hillary Clinton, che considera storica. E ne spiega il motivo: “Ha mandato un messaggio forte alle donne del Paese”. L’auspicio di Barack Obama è che la democratica prosegua il suo lavoro: “Sono fiducioso che lei e Bill continueranno a lavorare per gli Stati Uniti e per tutto il mondo”. Infine, l’ormai ex presidente ha difeso il suo operato spiegando che la sua missione è stata quella di lasciare l’America in condizioni migliori di quelle in cui l’ha trovata otto anni fa.
Hillary Clinton ha rotto il silenzio dopo le elezioni presidenziali Usa 2016 e ha commentato la sua sconfitta nella corsa con Donald Trump per la Casa Bianca. La candidata democratica ha aperto il suo discorso a New York con le congratulazioni al rivale repubblicano e una promessa: “Mi sono impegnata a lavorare con lui per il bene del Paese”. Toni distensivi quelli usati da Hillary Clinton dopo una campagna elettorale senza esclusione di colpi per entrambi i candidati: “Ora dobbiamo dare a Trump l’opportunità di guidare questo Paese continuando a lavorare per un’America più giusta e migliore”, ha aggiunto l’ex segretario di Stato, che si è detta dispiaciuta per non aver vinto. Hillary Clinton, però, si sente orgogliosa e grata per la campagna elettorale che ha portato avanti. Ora, però, è tempo di rimboccarsi le maniche e, infatti, Hillary Clinton a tal proposito ha voluto lanciare un appello: “Impegniamoci sempre, l’America è di tutti. La nostra democrazia richiede il nostro coinvolgimento non ogni quattro anni, ma sempre”. L’ex first lady ha poi augurato a Donald Trump di avere successo nel suo mandato presidenziale e ha, quindi, auspicato la costruzione di un’America più forte e giusta. Hillary Clinton, che ha ringraziato poi la sua famiglia per il sostegno, resta fiduciosa sulla possibilità che gli Stati Uniti in futuro vengano guidati da una donna: “Non possiamo ancora sfondare quel soffitto di cristallo, ma un giorno qualcuno lo farà, spero il prima possibile”. Nella parte conclusiva del suo discorso, invece, ha evidenziato la “spaccatura” emersa dalle votazioni e quindi la necessità di unione. Infine, un ringraziamento al presidente uscente: “A Barack e Michelle Obama: il nostro Paese vi deve tantissimo. Vi ringraziamo per la vostra leadership determinata che ha significato per tanti americani e cittadini del mondo”.
Hillary Clinton ha perso le elezioni per la Casa Bianca anche se si appresta a vincere per quanto riguarda il voto popolare, cioè il consenso complessivo raccolto su scala nazionale al di là del meccanismo di assegnazione dei grandi elettori su base maggioritaria e territoriale. Lo scrutinio dei voti non è ancora definitivamente concluso ma secondo le proiezioni del New York Times Hillary Clinton potrebbe vincere nel voto popolare con un vantaggio dello 0,6%. E il sondaggista Nicola Piepoli, come si legge sul Corriereadriatico.it, spiega così all’agenzia di stampa Adnkronos il risultato americano e le proiezioni dei sondaggi. “In America i sondaggisti hanno vinto, altro che fallimento. Tra Clinton e Trump c’è stato un pareggio assoluto, parlo dei voti popolari: 49.6 da una parte e 50.4 dall’altra. Poi il sistema elettorale americano, secondo cui chi vince in uno Stato si prende tutto, ha fatto fare un salto di parecchi punti a favore di Trump. Davanti a un pareggio di voti popolari come si fa a preconizzare chi vince, è casuale dare la vittoria a uno o all’altro”.
Dopo la sconfitta di Hillary Clinton alle elezioni americane 2016 c’è attesa per il discorso della democratica. L’ex first lady ha infatti annunciato, come riporta la Cnn, parlerà dal New Yorker Hotel di Manhattan a sostenitori e staff. Intanto i personaggi pubblici che avevano sostenuto la candidatura di Hillary Clinton durate la campagna elettorale hanno commentato in maniera diversa il risultato elettorale. La cantante Lady Gaga per esempio ha protestato di fronte alla Trump Tower di New York mostrando un cartello con un gioco di parole “Love trumps hate” (L’amore batte l’odio): clicca qui per vedere le foto. E Katy Perry ha scritto su Twitter: “Do not sit still. Do not weep. MOVE. We are not a nation that will let HATE lead us” (Nessuno potrà farci tacere. Non lasceremo che ci guidi l’odio). Anche Madonna, che aveva promesso favori sessuali in cambio di voti per Hillary Clinton, ha voluto pubblicare un tweet: “A New Fire Is Lit. We Never Give Up. We Never Give In’ America” (Non ci arrenderemo mai, non cederemo mai America).
Hillary Clinton ha perso, è stata “umiliata” politicamente dai risuolati di questa tornata elettorale americana e ora dovrà riflettere assieme a tutto il partito dei Democratici americani sul valore di questa sconfitta. Non ha ancora parlato e non lo farà fino alla mattina di mercoledì americana, ovvero la nostra serata di oggi: un silenzio lunghissimo che pesa sulla immediata conseguenza di questo voto. Ha vinto Trump e ha perso Clinton, questo rimarrà anche dopo oggi con una riflessione appunto che dovrà essere profonda e senza esclusione di colpe o responsabilità. «Voglio che tutti coloro che hanno sostenuto Hillary Clinton in tutto il paese sappiano che la loro voce è stata ascoltata e che il loro entusiasmo significa molto per lei. Siamo tutti orgogliosi di voi. E siamo tutti orgogliosi di lei. Ha fatto uno straordinario lavoro e non è ancora detta l’ultima parola», ma ha parlato quando ancora l’ufficialità non era arrivata. Poi i grandi elettori conquistati in maggioranza da Trump e quindi l’avviso laconico secondo cui «non rilascerà dichiarazioni sull’esito del voto presidenziale fino a mercoledì mattina ora americana (la serata italiana)», annuncia Podesta alla Cnn.
Mentre i risultati iniziavano ad essere sfavorevoli per Hillary Clinton che ha perso le elezioni presidenziali Usa contro l’avversario Donald Trump, i sostenitori dell’ex first lady hanno lasciato tra le lacrime il Javits Center di New York dove erano riuniti per aspettare l’esito del voto. E’ stato qeusto l’epilogo, durante la notte americana, della campagna elettorale di Hillart Clinton che non è riuscita a diventare il primo presidente donna degli Stati Uniti. “Andate a casa, non avremo niente da dire stasera”, ha affermato infatti John Podesta, il manager della campagna di Hillary Clinton, intervenendo al Javits Center. Oltre all’elezione di Donald Trump alla presidenza Usa, i repubblicani mantengono anche il controllo di Camera e Senato al Congresso. La sconfitta di Hillary Clinton e dei democratici è dunque stata su tutti i fronti. In ogni caso il presidente uscente Barack Obama ha invitato gli americani a restare uniti. In un video pubblicato da Buzzfeed su Twitter ha infatti affermato: “Non importa cosa accadrà, il sole sorgerà al mattino e l’America rimarrà ancora la più grande nazione al mondo”.
Quella di Hillary Clinton è stata una sconfitta a sorpresa nelle elezioni presidenziali americane. La candidata democratica alla Casa Bianca, la terza donna nella storia degli Stati Uniti a correre per la poltrona di presidente, non è infatti riuscita a diventare la prima donna alla guida degli Usa. Hillary Clinton ha perso le elezioni presidenziali contro il candidato repubblicano Donald Trump. Sembra quindi essere finita qui la lunga carriera della Clinton. E’ stata segretario di Stato, senatrice dello Stato di New York e first lady degli Stati Uniti quando fu presidente Usa il marito Bill Clinton. Il risultato delle elezioni americane non è stato scontato visto che ha contraddetto la maggior parte delle previsioni e dei sondaggi elettorali Usa 2016 che davano appunto Hillary Clinton in vantaggio su Donald Trump. Il risultato del voto degli Stati Uniti ha ribaltato anche i molti endorsements di giornali e personaggi famosi americani a sostegno di Hillary Clinton.
Hillary Clinton ha perso le elezioni Usa 2016 e ha ammesso la sconfitta. Già durante la notte la candidata democratica alla Casa Bianca, visti i risultati che via via arrivavano dagli Stati, aveva pubblicato su Twitter un commento che ipotizzava un voto negativo. Questo infatti era stato il tweet pubblicato sul proprio profilo ufficiale sul social network: “This team has so much to be proud of. Whatever happens tonight, thank you for everything” (“Questo team deve essere orgoglioso del lavoro svolto. Qualsiasi cosa accada stanotte, grazie di tutto”). Poi dopo l’ufficialità della vittoria di Donald Trump, che ha superato la soglia dei 270 Grandi elettori, Hillary Clinton, come riferito dallo stesso neo presidente degli Stati Uniti, ha telefonato al magnate per congratularsi con lui. Vedremo nelle prossime ore se Clinton rilascerà qualche dichiarazione. In ogni caso non si è avverato il ‘sogno’ per gli Stati Uniti di avere per la prima volta un presidente donna.
In tanti stanno già abbandonando il Jacob K. Javits Convention Center di New York City, quartier generale di Hillary Clinton. La situazione è ormai in via di definizione e manca ancora l’ufficialità ma le sconfitte in stati chiave del calibro della Florida, della Georgia, del North Carolina e dell’Ohio hanno ormai condannato i democratici alla sconfitta. In questo momento arrivano notizie positive per la Clinton dal Nevada (stato vinto dai democratici), dalla Pennsylvania e dal New Hampshire dove l’ex Segretario di Stato sembra poter prevalere sullo sfidante. Negli ultimi minuti c’è stato un leggero recupero anche nel voto popolare ma le possibilità di un clamoroso sorpasso proprio nel rush finale sono praticamente nulle. Hillary Clinton non ce la farà. A Donald J.Trump ormai basta davvero poco per raggiungere quota 270 e ottenere con certezza matematica la vittoria di queste elezioni presidenziali. Il partito democratico si appresta a incassare una sconfitta pesante e per certi versi inaspettata.
Sconforto e delusione. Sono questi i sentimenti che si percepiscono all’interno del Jacob K. Javits Convention Center di New York City, headquarter per l’occasione della candidata democratica alla presidenza, Hillary Clinton. Nelle ultime ore infatti la situazione in via definizione negli stati centrali e della East Coast ha consegnato ai democratici sconfitte molto pesanti. Stati chiave per la vittoria finale come l’Ohio, storicamente conquistato dai vincitori delle elezioni, il North Carolina, la Florida, la Georgia, senza dimenticare il Wisconsins, sono state vinte dai repubblicani. In questo momento la Clinton è in svantaggio sia nel voto popolare che nel conteggio di delegati, fondamentale per decretare il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Si attende solo l’ufficialità ma dopo 8 anni i democratici abbandoneranno la Casa Bianca. Il nuovo inquilino sarà il repubblicano, Donald J. Trump. La sconfitta odierna preoccupa Hillary Clinton non solo perchè considerata quasi da tutti la favorita ma soprattutto per i possibili risvolti giudiziari che il caso email potrebbe scatenare. In uno dei tre dibattiti Trump ha infatti affermato che in caso di vittoria nominerà un procuratore speciale per portare a giudizio la Clinton. Tra poco arriverà l’ufficialità ma il duello sembra ormai giunto a un punto di non ritorno.
Preoccupazione alle stelle e volti scuri in attesa di notizie confortanti al Clinton Headquarter in New York. Ad ora la candidata democratica ha perso stati preziosissimi nella corsa alla Casa Bianca come l’Ohio, la Florida, il North Carolina e la Georgia. Se quest’ultimo stato vedeva alla vigilia Trump in vantaggio negli altri 3 almeno una vittoria sarebbe stata auspicabile. E invece il partito repubblicano avanza a grandi falcate verso la vittoria. Grossa preoccupazione è indotta anche dai dati in arrivo dal Michigan e dal New Hampshire. I democratici sono in svantaggio ma la copertura è ancora inferiore al 50% per cui c’è tempo per recuperare. Ci stiamo spostando intanto nella West Coast. Tra poco potrebbero arrivare notizie confortanti da quella parte del paese ma la strada è in salita. Certo, con una vittoria, molto probabile, in California il conteggio dei delegati potrebbe tornare in equilibrio ma sarà necessario vincere anche in Arizona, Nevada, Utah e Washington, impresa ardua. Una piccola soddisfazione nel frattempo arriva dalla Virginia. Stato in bilico, vinto ufficialmente da Hillary Clinton.
Serpeggia preoccupazione nel quartier generale di Hillary Clinton. I dati in arrivo dalla East Coast sono per il momento molto negativi. A livello generale Trump è avanti sia nel conteggio del voto popolare sia in quello dei delegati. Le prossime ore saranno decisive per la corsa alla Casa Bianca. Praticamente persa la Florida, dove sembra essere privo di fondamento il peso democratico attribuito agli ispanici. Notizie negative arrivano anche da stati in bilico alla vigilia come la Virginia, l’Ohio e il North Carolina. In Ohio e North Carolina Trump è in vantaggio mentre in Virginia avanti di pochissimo la Clinton. Pessime notizie arrivano anche dal New Hampshire dove i repubblicani negli ultimi minuti si sono portati clamorosamente in vantaggio. Questo stato era considerato una roccaforte dal partito democratico statunitense. Il conteggio dei voti si sposta progressivamente verso le West Coast, per cui le speranze di vittoria dei democratici restano comunque in gioco. In Colorado e New Mexico democratici in vantaggio ma sarà decisivo l’esito in stati decisivi in chiave delegati come l’Ohio, la North Carolina e la Virginia.
Dopo la diffusione di alcuni exit poll allarmanti Hillary Clinton e i suoi sostenitori sparsi in giro per l’America tornano a rifiatare e a guardare con moderato ottimismo i primi risultati reali di queste Elezioni Usa 2016. La democratica per il momento ha infatti conquistato 7 stati, ovvero: District of Columbia, Delaware, Illinois, Massachusetts, Maryland, New Jersey, Rhode Island e Vermont. Nessuna sorpresa fin qui dal momento che si trattava di stati tradizionalmente democratici e nei quali Hillary era attestata di un grande vantaggio da ormai diversi mesi. In questo momento la situazione dei Grandi Elettori vede la Clinton a quota 68 Grandi Elettori assegnati contro i 67 di Trump, ma la partita decisiva, come si sospettava fin dal principio, si gioca soprattutto in Florida e in North Carolina. Lì, al momento, Clinton e Trump al momento sono quasi appaiati, ma Hillary ha il vantaggio di potersi accontentare anche di strappare al Repubblicano uno solo di questi due stati. Too close to call, per dirla all’americana: o troppo presto per dire chi vincerà, per farla semplice…
Al comitato Clinton in New York City ha appena smesso di parlare Bill de Blasio, sindaco della metropoli. Filtra ottimismo per il dato definitivo in Florida, dove però sembra poter prevalere Trump. Si saprà tra pochissimo. Per quanto riguarda invece lo spoglio in stati chiave per la vittoria finale sembra esserci un allineamento con i risultati ottenuti 4 anni fa dal presidente uscente Barack Obama. Ohio e North Carolina vedono i democratici in vantaggio anche se la copertura è ancora piuttosto bassa. Va ricordato che però in caso di vittoria di questi due stati la Clinton vedrebbe aumentare sensibilmente le chance di vittoria. Iniziato lo spoglio anche in Pennsylvania. Per il momento democratici avanti ma è ancora presto per festeggiare. Notizie piuttosto confortanti arrivano anche dal New Hampshire e dal Michigan. Il primo di questi due stati dovrebbe essere quasi acquisito. In questo momento i delegati conquistati dalla Clinton e da Trump vedono leggermente avanti la democratica ma manca ancora tanto e l’attenzione dei due candidati alla Casa Bianca è concentrata sull’evoluzione di stati chiave come la Florida, l’Ohio e il North Carolina.
Secondo le proiezioni realizzate dalla Cnn sui primi dati reali di queste Elezioni Usa 2016, Hillary Clinton si sarebbe aggiudicata lo stato del Vermont. Un risultato per nulla sorprendente ma che conferma quanto meno l’impegno a sostegno della candidata del Partito Democratico da parte di Bernie Sanders, il senatore e grande rivale di Hillary durante le Primarie, originario proprio del Vermont. Nel frattempo Politico.com dà conto di un dato curioso: proprio oggi infatti Hillary ha realizzato una serie di interviste radiofoniche distribuite in maniera perfettamente strategica. Tre sono state realizzate in Michigan, North Carolina e New Hampshire; altre due in Pennsylvania e in Virginia. Si è trattato di un caso o sono proprio questi i 5 stati dai quali Clinton crede di poter ricevere le maggiori sorprese e allo stesso tempo spera di poter chiudere definitivamente la partita delle Elezioni Usa 2016? Lo scopriremo andando avanti con il racconto di questa lotta all’ultimo voto…
Primi campanelli d’allarme per Hillary Clinton in attesa dei risultati di queste Elezioni Usa 2016 contro Donald Trump. I primi exit poll forniti dai media americani danno infatti il tycoon newyrochese in vantaggio nello stato del New Hampshire. Una sconfitta della Democratica in questo stato, dopo che per mesi era stata proprio la Clinton in vantaggio in questi mesi, comporterebbe una perdita minima dal punto di vista dei Grandi Elettori (solo 4), ma veramente pesante dal punto di vista strategico. Secondo le simulazioni dell’autorevole RealClear Politics senza “toss-up”, ovvero stati in bilico, Clinton veniva data per vincitrice della contesa con 272 Grandi Elettori a fronte dei 266 di Trump; spostando i 4 elettori del New Hampshire nel pallottoliere del Repubblicano assisteremmo ad un ribaltamento inatteso dei giochi di forza, con il magnate vincitore di misura 270 a 268. Hillary però può tirare un sospiro di sollievo: per ora si tratta di exit poll e mal che vada mancheranno altri 49 stati….
In attesa dei primi risultati basati sui dati reali di queste Elezioni Usa 2016 tra Hillary Clinton e Donald Trump iniziano a circolare i primi exit poll tematici realizzati dai media americani all’uscita dai seggi, e molti di questi sembrano essere favorevoli soprattutto alla democratica. Come riportato dalla Cnn, ad esempio, il 62% degli intervistati ha detto di essersi fatto un’idea su chi avrebbe scelto come presidente degli Stati Uniti addirittura prima di settembre, dunque più di due mesi prima dell’Election Day e in un periodo in cui i sondaggi davano Clinton ampiamente in testa rispetto a Trump. Politico.com informa invece che il 57% delle persone ascoltate ha detto che Hillary la “giusta esperienza” per succedere ad Obama contro il 31% che ha premiato Trump. Il portale del sondaggista e giornalista Nate Silver, fivethirtyeight.com ha invece citato un exit poll secondo il quale il 44% degli intervistati ha detto di avere un’opinione “positiva” di Hillary, che in questa particolare classifica vanta un gap di 7 punti percentuale sul rivale Repubblicano.
Hillary Clinton si è presentata alle urne con il marito Bill. La candidata democratica alle presidenziali Usa ha già votato e ha scelto di presentarsi alle urne accompagnata dall’ex presidente degli Stati Uniti. Hillary Clinton, come riporta l’agenzia di stampa Askanews, ha votato poco dopo le 8 del mattino (ora di New York) quando in Italia erano le 14, in una scuola elementare nei pressi della sua casa di Chappaqua, nello stato di New York. Hillary Clinton è stata accolta da una folla di circa 150 persone. Uscendo dal seggio elettorale Clinton ha affermato: “C’è talmente tanta gente che conta sul risultato di questa elezione, quel che significa per il nostro Paese, farò del mio meglio se avrò la possibilità di vincere oggi”. Dovremo aspettare ancora qualche ora per conoscere il verdetto delle urne e conoscere il nome del 45esimo presidente degli Stati Uniti, tra Hillary Clinton e Donald Trump.
Che spettacolo le Elezioni Usa 2016, verrebbe quasi da votare anche in Italia: così, per gioco, per vedere che succede a decidere tra Hillary Clinton e Donald Trump. Un po’ come succede a Guam, l’isola del Pacifico che ha statuto di territorio non incorporato negli Stati Uniti d’America e che da anni, per la precisione dal 1984, vota sempre per il candidato che poi si aggiudica la corsa alla Casa Bianca. In questo caso ad essere soddisfatta, o se vogliamo a dover fare gli scongiuri, è Hillary Clinton, che come riportato da guampdn.com ha conquistato il 71,63% contro il 24,16% di Donald Trump. Chiariamolo ancora una volta: Guam non mette in palio nessun Grande Elettore determinante per l’elezione, ma nello staff di Hillary Clinton iniziano giù a domandarsi perché la tradizione che vede i cittadini di Guam ottimi interpreti dello spirito degli elettori statunitensi dovrebbe infrangersi proprio questa notte…(Dario D’Angelo)
Duri gli attacchi di Hillary Clinton anche poco prima di effettuare il proprio voto per le elezioni USA 2016. La deputata democratica è risultata forte, dal punto di vista dei sondaggi, ed in vantaggio del 3,2% rispetto al rivale Donald Trump. Proprio a quest’ultimo ha indirizzato alcune parole crude, sottolineando come sia “una mina vagante” e che le elezioni di oggi ervono per capire meglio il futuro. La Clinton è inoltre certa che farà di tutto per mantenere intatti i progressi che il Presidente Barack Obama ha compiuto in questi mesi al fianco dell’America, soprattutto perché teme che nel caso in cui fosse l’avversario a vincere, il Paese farà marcia indietro. L’esponente democratica può contare inoltre proprio sull’endorsment della famiglia Obama, sia del presidente che di Michelle. La First Lady ha sottolineato infatti, riporta Rai News, come la Clinton rappresenti un leader di cui ci si possa fidare. Diversi i vip che in questi ultimi giorni, hanno manifestato la propria preferenza di voto, patteggiando apertamente per la Clinton. Da Alicia Keeys che ha twittato #ImWithHer, hashtag dedicato alla deputata democratica, e che ha espresso tutte le proprie speranze per l’esito dell’election day, fino al cantante John Legend. L’artista ha invece sottolineato come Trump sia inadatto per fare il Presidente e che fortunatamente la sua avversaria è un candidato eccezionalmente qualificato. Clicca qui per vedere il post di John Legend.
Le Elezioni Usa 2016 giungono oggi a conclusione, ma per quanto sia impossibile indicare con i seggi ancora aperti il vincitore certo della sfida tra Hillary Clinton e Donald Trump, possiamo almeno affermare che a livello di macchina organizzativa quella della campagna elettorale della democratica ha viaggiato molto più spedita rispetto a quella del Repubblicano. Meno gaffe, meno incidenti diplomatici, ma soprattutto molti più volontari pronti a spendersi per la sua elezione alla Casa Bianca. Come riportato da Politico, il bilancio complessivo è di oltre 21 milioni di americani contattati dai volontari di Clinton: di questi oltre 8 milioni sono stati raggiunti direttamente nelle proprie abitazioni tramite il vecchio e infallibile porta a porta, mentre poco meno di 13 milioni hanno ricevuto informazioni su Hillary e sull’importanza di votare per lei tramite telefono. Insomma, in caso di vittoria Hillary sa chi ringraziare…(Dario D’Angelo)
Si elegge oggi il nuovo presidente Usa e Hillary Clinton, la candidata democratica sembra essere di nuovo in vantaggio sul candidato repubblicano Donald Trump. Clinton, ex segretario di Stato ed ex first lady, è definita la prima donna in corsa per la Casa Bianca. In realtà non è proprio così visto che prima di lei altre donne sono state candidate alle presidenza degli Stati Uniti. Come riporta infatti Linkiesta, i Democratici sottolineano infatti che Hillary Clinton è la prima candidata “of a major party”. La prima donna candidata alla presidenza degli Stati Uniti fu Victoria Woodhull, nel 1872: era una delle prime suffragette che si candidò (ma non vinse) per l’Equal Rights Party. Poi fu la volta nel 1884 di Belva Lockwood, anche lei suffragetta e candidata per l’Equal Rights Party. Anche lei non riuscì a vincere e tutto il modo si chiede se ci riuscirà ogi Hillary Clinton. Oltre ad eleggere il 45esimo presidente degli Stati Uniti gli americani voteranno anche per i 435 deputati (al momento sono 247 repubblicani e 188 democratici) della House of Representatives, e 34 senatori (24 repubblicani e 10 democratici) su 100 (al momento sono 54 repubblicani, 44 democratici e due indipendenti).
Le Elezioni Usa 2016 si tengono oggi, martedì 8 novembre, e ad arrivare da favorita alla vigilia del voto è Hillary Clinton, candidata del Partito Democratico. Nata a Chicago il 26 ottobre del 1947, Clinton è stata definita da Barack Obama come la candidata alla Casa Bianca più “qualificata della storia americana”. Resa celebre al popolo a stelle e strisce per essere stata la first lady del Presidente Bill Clinton, Hillary ha successivamente intrapreso la sua personale strada in politica. Un percorso, il suo, costellato di grandi soddisfazioni e riconoscimenti, ad esempio la doppia elezione a senatrice di New York o la nomina a Segretario di Stato da parte di Barack Obama, e anche da brucianti delusioni: una su tutte la sconfitta nelle primarie del 2008 proprio contro un allora giovanissimo senatore dell’Illinois poi diventato Presidente. (Dario D’Angelo)
, candidata democratica alla Casa Bianca di queste Elezioni Usa 2016 che vedranno oggi la loro conclusione, ha deciso di chiudere la campagna elettorale a Philadelphia, roccaforte democratica in Pennsylvania, dove già si era tenuta a luglio la convention di partito che le aveva assegnato la nomination. Al suo fianco, oltre ai coniugi Obama, che hanno invitato gli americani a respingere con forza il tentativo di scalata al potere di Donald Trump, c’erano soprattutto due rockstar come Bruce Springsteen e Bon Jovi. Come riporta La Repubblica, il Boss è sembrato sicuro di sé:”Clinton rappresenta una visione dell’America in cui tutti contano e il risultato di domani sarà chiaro, le idee di Trump affonderanno”. Bon Jovi invece ha pensato a responsabilizzare i suoi connazionali:”Il mondo ci sta guardando”. Nel frattempo anche Madonna ha inscenato un concerto a sorpresa a sostegno dell’ex Segretario di Stato in quel di New York. Ci sono pochi dubbi almeno su una cosa: tra le star della musica Hillary ha vinto alla grande… (Dario D’Angelo)
La chance per riscattare l’amarezza del 2008 è arrivata quest’anno, quando Hillary Clinton è tornata ad inseguire il sogno di diventare la prima Presidente donna della storia degli Stati Uniti d’America. A cercare di metterle i bastoni tra le ruote nelle primarie del Partito Democratico sono stati Martin O’Malley e soprattutto il senatore del Vermont Bernie Sanders. Proprio quest’ultimo durante la campagna per le primarie ha parzialmente rovinato quella che secondo i piani di Hillary e di molti dirigenti democratici doveva rappresentare per Clinton una sorta di cavalcata trionfale. Gli argomenti utilizzati da Sanders, bravo nonostante la sua età avanzata a proporsi come il candidato del cambiamento e della rivoluzione, hanno fatto sì che molti elettori democratici, in particolare i più giovani, si allontanassero dalla Clinton e iniziassero a vederla come un’emblema vivente dell’establishment costantemente al potere, un tappo per il Paese. A dispetto del tentativo di rimonta orchestrato da Sanders nelle battute finali della campagna elettorale, però, Hillary non ha mai rischiato seriamente di perdere la nomination e dopo aver tenuto botta in diversi stati cruciali ha conquistato il diritto a correre per il Partito Democratico. Nonostante lo stesso Sanders abbia apertamente dichiarato il proprio sostegno alla Democratica, ottenendo in cambio che tante delle sue politiche molto di “sinistra” vengano inserite in un eventuale futuro programma di governo di Hillary, molti dei suoi sostenitori non si sono rassegnati all’idea di votare per lei e tuttora continuano ad avversarla. (Dario D’Angelo)
Una volta ottenuta la nomination democratica, Clinton ha dovuto calibrare la sua campagna elettorale su Donald Trump, il candidato fuori dagli schemi del Partito Repubblicano. Le posizioni controverse del magnate newyorchese su diversi temi, a partire dall’immigrazione per finire ai rapporti degli Stati Uniti con la Russia, da una parte hanno fatto emergere la maggiore affidabilità di Clinton in vista di una potenziale elezione alla Casa Bianca, dall’altra hanno costretto Hillary a giocare su un terreno per lei molto scivoloso: quello degli attacchi personali. Nel corso dei tre dibattiti televisivi andati in scena tra Clinton e Trump i due non si sono risparmiati colpi bassi, evitando perfino di stringersi la mano a partire dal secondo confronto. Per quanto alcune delle offensive di Trump siano andate a bersaglio, è stata comunque Hillary, a detta dei sondaggi, ad avere la meglio nei faccia a faccia grazie alla sua maggiore preparazione ed esperienza politica. Proprio i sondaggi, fatta eccezione per un’evidente flessione nell’ultima settimana, hanno sempre dato in vantaggio Hillary, che però ha dovuto fronteggiare diversi scandali che ne hanno minato il consenso in maniera importante. (Dario D’Angelo)
La Clinton in questa campagna per le Elezioni Usa 2016 ha dovuto rispondere alle accuse derivanti dai tanti scandali che l’hanno investita in questi anni. Non si può non partire dal sexgate che vide coinvolto il marito Bill, protagonista di una relazione extra-coniugale con una stagista della Casa Bianca, tale Monica Lewinsky. Molti detrattori di Hillary la accusarono di essere rimasta accanto al marito nonostante la condotta poco rispettosa nei suoi confronti e le sue bugie, ma l’ex first lady difese strenuamente il suo matrimonio in nome dell’amore provato nei confronti di Bill. Parecchi guai di Hillary in questa campagna elettorale sono derivati da un’altra faccenda legata all’ex Presidente: la fondazione Clinton. L’ente benefico di famiglia diretto proprio da Bill Clinton, secondo alcuni organi di stampa, avrebbe influenzato in maniera poco limpida l’agenda dell’allora Segretario di Stato: chi faceva parte dell’elenco dei finanziatori otteneva un lasciapassare per un incontro al Dipartimento di Stato. Nulla, comunque, in confronto allo scandalo delle email che ha causato il crollo nei sondaggi di Hillary riaprendo la partita per la Casa Bianca. Nel marzo dello scorso anno venne fuori infatti che Clinton aveva utilizzato un account personale di posta elettronica per questioni riguardanti il suo lavoro di ‘ministro degli esteri’ americano. Da un’inchiesta dell’FBI emerse che Hillary aveva gestito anche del materiale “top secret” rendendosi protagonista di un comportamento “estremamente negligente” che però non giustificava una sua incriminazione. Pochi giorni fa il capo dell’FBI, James Comey, ha detto di aver trovato nuove email potenzialmente “pertinenti” all’inchiesta chiusa lo scorso luglio. Hillary, interpellata sulla questione, ha sempre ammesso di avere sbagliato e di essere pentita di come ha gestito la vicenda pur invitando l’ente investigativo di polizia federale a rendere pubblico tutto il materiale sul suo conto per fugare ogni dubbio nell’elettorato americano prima del voto. (Dario D’Angelo)
Se Hillary Clinton vincesse le Elezioni Usa 2016 dovremmo aspettarci un governo simile ma non identico a quello di Barack Obama. Intanto da Segretario di Stato la democratica è sempre stata un “falco”, professando la bontà di un intervento militare tanto in Libia, quanto in Siria. Non si sbaglia di certo, quindi, sostenendo che con Clinton torneremmo a vedere un’America che mostra i muscoli, anche con la Russia e con la Cina. Per quanto riguarda la questione Isis, Hillary è convinta di poterlo sconfiggere attraverso la cooperazione internazionale, ritenendo vitale lo scambio di informazioni con i partners musulmani mediorientali e la prevenzione sul web. Per quanto riguarda la politica interna Hillary è favorevole all’aborto, dichiara la necessità di una stretta sulle armi e di una politica sull’immigrazione accorta ma inclusiva. Sarà lei la prima Presidente donna della storia americana? (Dario D’Angelo)