Una bambina di 9 anni davanti a un checkpoint a Lower Dir, nel nord ovest del Pakistan. I militari notano sotto al suo vestito uno strano rigonfiamento. La fermano e scoprono che indossa una cintura esplosiva. E’un kamikaze, il più piccolo kamikaze che si ricordi, solo 9 anni. Le versioni su chi sia realmente la piccola sono discordanti: quella accreditata ai militari che l’hanno interrogata dice che la bambina sarebbe stata rapita alcuni giorni fa dalla sua famiglia. In seguito, dopo averle somministrato dei sedativi, l’hanno obbligata a indossare la cintura e quindi spiegato come fare a farsi saltare in aria una volta raggiunta la postazione militare. La bambina non aveva capito che sarebbe saltata in aria anche lei, secondo quanto riportano i militari. Si chiama Sohana Ali Javaid, anche se pure questo particolare non è sicuro, ha 9 anni. La bambina, quando ha visto i poliziotti venire verso di lei si è messa a urlare terrorizzata, è stata salvata dalla prontezza di riflessi di questi ultimi: bloccata da un ufficiale, le è stata tolta la cintura esplosiva e messa in salvo. Ecco cosa ha raccontato la piccola durante la conferenza stampa tenuta insieme alle forze dell’ordine: “Mi hanno rapito non lontano dalla scuola – ha detto nella conferenza stampa – camminavo quando una macchina bianca si è accostata a me. A bordo c´erano due uomini e una donna: mi hanno presa e trascinata nell´auto. Lì mi hanno messo qualcosa sulla bocca e sono svenuta. Poi quando mi sono svegliata, mi hanno dato dei biscotti e mi sono di nuovo addormentata”.
Portata in auto nei pressi del checkpoint, la bimba invece di farsi esplodere avrebbe chiesto aiuto a quelle che dovevano essere le sue vittime: «Ho iniziato a urlare perché avevo paura, allora mi hanno presa». Chi dubita di questa storia, lo fa ricordando precedenti casi in cui militari pakistani si sono vantati di aver sventato attentati che non erano mai esistiti per mettersi in mostra e ricevere il plauso dei loro comandanti e delle autorità governative. E’ pur vero che la presenza di bambini è provata all’interno dei gruppi terroristici, come accaduto anche in Palestina, ma questo è certamente il primo caso di una bambina usata come kamikaze.