Julian Assange, la primula rossa della Rete, risponderà oggi alla una ora inglese (le due italiane) alle domande del quotidiano inglese Guardian. Parlerà ovviamente della pubblicazione dei famosi 250mila documenti riservati diplomatici che sta rendendo pubblici.
Proprio oggi il suo sito Wikileaks è stato oscurato: i collaboratori di Assange hanno parlato di opera degli americani. Su Assange intanto un mandato di cattura internazionale per stupro di due donne svedesi. I motivi ufficiali della chiusura del sito sono stati spiegati così: «Il servizio è stato interrotto – afferma il provider EveryDNS.net – per violazione della clausola che afferma “il membro non deve interferire con l’utilizzo o la fruizione del servizio da parte di un altro membro o con l’utilizzo e la fruizione di servizi simili da parte di un altro soggetto”».
«L’interferenza – prosegue la nota – sorge dal fatto che wikileaks.org è diventato l’obiettivo di numerosi e diffusi attacchi di rifiuto di servizio (DDOS). Questi attacchi hanno minacciato (e quelli futuri potrebbero minacciare) la stabilità dell’infrastruttura di EveryDNS.net, che premette l’accesso a quasi 500.000 altri siti web».