I sussidi statali francesi sono serviti a finanziare gli attentati terroristici dell’Isis. Il clamoroso retroscena è stato svelato dal quotidiano Le Figaro, secondo cui il 20% dei jihadisti con passaporto francese arruolatisi in Siria o Iraq hanno continuato a percepire i sussidi di disoccupazione o per la casa da parte dello Stato. Questi soldi sarebbero stati usati poi come contributo alla causa dello Stato Islamico, responsabile di numerosi attentati in Francia. I dati sono emersi da un’indagine della Brigata specializzata nella caccia ai finanziamenti del terrorismo: gli agenti francesi, insieme ai servizi dell’antiterrorismo (Sdat) ed Europol, hanno scoperto un traffico europeo e internazionale di raccolta di fondi a beneficio dell’Isis. I sussidi, prelevati da famiglie o persone vicine ai jihadisti, venivano inviati nei feudi siriani o iracheni attraverso una fitta rete di corrieri, di cui almeno 210 identificati come libanesi o turchi. Sono 190 invece i “mittenti” francesi, in maggioranza famigliari dei combattenti dell’Isis partiti in Medio Oriente. «L’Isis non ha più redditi propri da quando ha perso il controllo del commercio su petrolio e cotone. Non può dunque più retribuire i suoi combattenti come una volta, ma questi devono comunque pagare alloggi, cibo ed equipaggiamento. Famiglie e conoscenti rimasti in Francia sono dunque sollecitati a fargli arrivare soldi freschi», la spiegazione fornita da Stéphane, capo del polo finanziario della Brigade criminelle.
“ISIS SENZA REDDITI, QUINDI PRENDE SOLDI DALL’OCCIDENTE”
È stato scoperto un traffico globale di oltre due milioni di euro, di cui solo 500 mila partiti dalla Francia negli ultimi cinque anni. Naturalmente sono state notificate le autorità sociali, a cui è stato inviato l’elenco dei beneficiari coinvolti per bloccare il pagamento delle prestazioni. Questo caso, che tira in ballo in particolare la Francia, è destinato a far discutere, trattandosi di uno dei Paesi europei maggiormente colpiti dagli attenti terroristici dei jihadisti. Intanto in Francia i soldati dell’operazione antiterrorismo Sentinelle si stanno preparando ad un ritorno dei foreign fighters. Il timore del generale Jean-Pierre Bosser, capo di stato maggiore dell’esercito, è di vederli presto sul territorio francese. Sono centinaia infatti i francesi partiti in Siria o Iraq per sposare la causa dell’Isis, combattendo sul posto contro le forze locali sostenute dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti.