Emergenza squali a Sharm El-Sheikh, la località turistica egiziana sulle rive del Mar Rosso, una delle più amate anche dagli italiani e in passato centro di attentati terroristici.
Nei giorni scorsi uno squalo bianco di due metri aveva attaccato quattro turisti russi. Immediato il temporaneo divieto di balneazione da parte della autorità egiziane. Lo squalo aveva aggredito due persone nella zona di Ras Nasrani, e altre due, successivamente, vicino alla spiaggia. Adesso, appena riaperte le acque alla balneazione, un’altra turista è stata subito vittima di un nuovo attacco, questa volta purtroppo mortale.
E’ il terzo attacco in pochi giorni, il primo mortale, che ha seguito di poche ore la “riapertura” del mare della stazione balneare del Mar Rosso dopo il divieto, conseguenza dei primi due episodi che avevano provocato amputazioni di braccia e gambe a tre turisti russi. La donna è stata attaccata squalo nel golfo di Neema a Sharm El Sheik. La donna tedesca, 70 anni, stava nuotando davanti alla spiaggia di un grande albergo, lo squalo è arrivato alla sua destra e l’ha uccisa.
Lo squalo le ha divorato la coscia sinistra e l’avambraccio destro. Le spiagge sono state nuovamente chiuse fino a nuovo ordine. Nel comunicato diramato dal dicastero si legge che il ministro Zoheir Garan ha deciso "la sospensione di tutte le attività" sulle spiagge di Sharm, finché "non venga garantita l’eliminazione totale del pericolo". Dopo i primi attacchi ai turisti tedeschi, erano stati catturati due squali un "pinna bianca" e un mako. Evidentemente non erano loro i responsabili degli attacchi, o quantomeno non sono i soli.