La Russia è convinta che le sanzioni Onu e Usa contro la Corea del Nord siano un costante errore che non servirà a migliorare lo status di tensioni e scontri da terza guerra mondiale: la versione di Mosca è per un maggior dialogo con la comunità internazionale, e non il muro contro muro. «Questa risoluzione non dovrebbe essere rivolta al soffocamento economico della Corea del Nord, mentre i suoi contenuti attualmente riflettono ciò», ha sostenuto il vice ministro degli Esteri di Mosca, Gennadiy Gatilov. Come riporta SputnikNews, la nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu contro il regime di Pyongyang non servirà a nulla nel tentativo di ridurre la minaccia di Kim Jong-un, “anzi, peggiorerà ulteriormente la situazione nei prossimi mesi”, conclude il vice ministro russo, riportando così il “pensiero” del presidente Putin in aperto contrasto a questo punto con il suo omologo Donald Trump. (agg. di Niccolò Magnani)
TERZA GUERRA MONDIALE: I TIMORI DELLE HAWAII
TRUMP “LANCIA” LA NUOVA PORTAEREI
L’America affila le unghie e in vista delle continue e numerose provocazioni da parte della Corea del Nord, ecco che fa vedere i muscoli. Tramite il suo account Twitter, è proprio il presidente Usa, Donald Trump, a lanciare il suo messaggio agli altri attori internazionali coinvolti in parte nelle recenti tensioni. Un messaggio con il quale Trump annuncia la nuova portaerei, la Uss Gerald Ford, la più grande macchina da guerra del valore di 13 miliardi di dollari. Scrive in merito il presidente Usa: “Acciaio e mani americane hanno appena costruito un messaggio da 100mila tonnellate al mondo: gli americani NON POSSONO ESSERE SECONDI A NESSUNO!”. Un messaggio chiaro e tondo, che si conclude con caratteri cubitali e che come scrive Il Mattino nell’edizione online, è indirizzato in modo particolare alla Corea del Nord con cui continua il seppur silenzioso braccio di ferro, divenuto ormai sempre più pericoloso. Altro interlocutore è la Cina, che da poco tempo ha lanciato la sua seconda portaerei ed il suo più avanzato cacciatorpediniere di sempre. Dal punto di vista internazionale, il nuovo intervento social di Trump andrebbe a ribadire la corsa al riarmo ormai in atto da tempo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
COREA DEL SUD PRUDENTE
La terza guerra mondiale per ora sembra essere davvero scongiurata? Dopo l’ultimo lancio missilistico della Corea del Nord, non è seguita la reazione di Trump ma ciò non significa che gli Usa abbiano ignorato del tutto questa provocazione. Secondo quanto reso noto da Sputniknews, i tempi necessari per rendere la Corea realmente pericolosa vanno dai due ai cinque anni e questo permetterebbe di trovare soluzioni alternative ad un conflitto di proporzioni internazionali. Lo sostiene sia la Cina che la Russia, così come alcuni politici americani. A placare Trump sarebbero però anche altre ragioni, a partire dalla contrarietà dei due paesi – Russia e Cina per l’appunto – più propensi ad una soluzione politica che bellica. C’è poi la volontà della Corea del Sud di non scendere in guerra, che prevede danni smisurati alla popolazione e non solo in caso di intervento bellico da parte della Corea del Nord, con la quale ha di recente chiesto un dialogo. Non solo: un eventuale conflitto potrebbe addirittura dimezzare il PIL di Seul in un anno e questo, chiaramente, si cerca di evitarlo con tutte le forze possibili. Ecco spiegata la prudenza del nuovo presidente Moon Jae-in, che insiste con la ripresa delle negoziazioni con Pyongyang nonostante il silenzio. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
NUOVO ATTACCO MISSILISTICO?
Le Hawaii temono un attacco missilistico da parte della Corea del Nord, quindi lo scoppio di una Terza guerra mondiale. La frequenza con cui il regime di Pyongyang sta effettuando i test è aumentata sensibilmente, ma preoccupa in particolare il missile balistico intercontinentale (ICBM), che è in grado di coprire distanze superiori rispetto alle consuete armi nordcoreane. Secondo gli esperti il missile non potrebbe raggiungere le Hawaii, ma l’Alaska, ma nonostante ciò lo stato insulare degli Stati Uniti ha deciso di prepararsi all’eventualità di un attacco. E sono il primo stato americano a farlo. Sono sette le isole principali che costituiscono l’arcipelago delle Hawaii. Le isole più vicine alla Corea del Nord sono Niihau e Kauai. Per ora non si sa molto sulle precauzioni che stanno prendendo, ma pare – come riportato da Il Post – che lo stato voglia preparare i cittadini a questa eventualità. Secondo l’Honolulu Star Advertiser, si comincerà con una campagna informativa.
LE PRECAUZIONI: RICHIESTE SPECIALI E PROCEDURE DI DIFESA
Dagli annunci via radio alle prove di evacuazione di alcuni edifici, passando per una nuova sirena di emergenza, fatta suonare dopo quella per gli uragani e gli tsunami. Così le Hawaii si preparato all’eventuale scoppio della Terza guerra mondiale. Lo stato insulare degli Stati Uniti ha espresso le sue preoccupazioni ancor prima dell’ultimo test balistico della Corea del Nord.Lo dimostra l’approvazione di una risoluzione della Camera dei rappresentanti delle Hawaii, con la quale si chiede la ristrutturazione dei rifugi anti-atomici e la creazione di riserve di beni di prima necessità. L’economia e la vita delle Hawaii dipendono dall’approvvigionamento via mare, che potrebbe essere interrotto nell’eventualità di un attacco improvviso. Per qualcuno si tratta di preoccupazioni esagerate: l’Autorità hawaiana del turismo teme ripercussioni nel suo settore. L’arrivo di meno turisti danneggerebbe l’economia dell’arcipelago. Per Charlene Chan, portavoce dell’agenzia, il rischio di un attacco nordcoreano è basso.