L’ultima follia del regime comunista della Corea del Nord: lavori forzati per chi è stato scoperto a guardare di frodo fiction e film trasmessi da un’emittente della vicina Corea del Sud.
Sono oltre mille i condannati alla “rieducazione” in un campo di prigionia per aver visto programmi proibiti. A riferirlo è la North Korea Intellectuals Solidarity, associazione di cittadini nordcoreani di base a Seul. Il centro di “rieducazione” è a Kaechon, nella provincia di South Pyongan, dove attualmente si stima siano rinchiuse circa 3mila persone.
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Dopo le recenti tensioni tra le due Coree, il regime di Kim Yong Il ha intensificato l’embargo verso prodotti culturali dell’Occidente e ovviamente verso quelli provenienti da Seul.
Quella dei lavori forzati è pratica molto usata nella dittatura di Pyongyang, tanto che ne sono stati vittime anche i calciatori della nazionale di calcio al ritorno dal mondiale sudafricano. La loro colpa? I risultati non in linea con le aspettative del regime.