La giornata di oggi è stata segnata dalla Corea del Nord che ha nuovamente minaccia gli Stati Uniti con ipotesi di terza guerra mondiale: “attacco nucleare agli cuore degli Usa se intendono anche solo accennare a cambiare il nostro regime”, riporta l’agenzia coreana KCNA, con le parole del ministro degli Esteri. La minaccia però arriva in risposta alle parole del direttore Cia, Mike Pompeo, che pochi giorni fa aveva lanciato l’allerta sull’assoluta necessità di separare Kim dal suo arsenale nucleare: «La Corea del Nord, un giorno, entrerà in possesso di un’arma nucleare in grado di colpire oltre l’Alaska e le Hawaii. Sarebbe una cosa meravigliosa denuclearizzare la penisola per far fuori quelle armi, ma la cosa più pericolosa è il carattere di chi oggi ne detiene il controllo. Quanto al regime, spero che troveremo un modo per separarlo dalle sue capacità missilistiche e nucleari». (agg. di Niccolò Magnani)
TERZA GUERRA MONDIALE: TRA SIRIA E COREA TENSIONI CRESCENTI
RUSSIA PLAUDE A TRUMP E AL DIALOGO
C’è da segnare un punto a favore delle diplomazie che tutti i giorni lavorano per evitare lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale. In questo senso, dopo l’intesa sul cessate il fuoco in Siria, vanno registrate le ultime dichiarazioni del ministro degli Esteri della Russia Sergey Lavrov. Le parole dell’esperto politico e braccio destro di Vladimir Putin, riportare da sputniknews, sono a tutti gli effetti un plauso alla politiche finora messe in campo dal Presidente Usa, Donald Trump:”Noi rispondiamo con reciprocità alla determinazione del Presidente degli Stati Uniti Trump durante la sua campagna elettorale di cercare modi di cooperazione con la Russia”. Lavrov ha auspicato che non sia la pressione interna a convincere Trump a modificare metodo e ad abbandonare il tavolo del confronto con il Cremlino:”Spero che il pubblico degli Stati Uniti non legherà le mani dell’amministrazione nella partecipazione a tale dialogo con noi”. (agg. di Dario D’Angelo)
CINA RINFORZA BUNKER E CONFINI
Il rischio che le tensioni crescenti fra superpotenze sfocino in una Terza Guerra Mondiale è sempre più concreto quando si torna a parlare della minaccia rappresentata dalla Corea del Nord. Il leader Kim Jong-un, che finora ha sempre goduto dell’appoggio silenzioso della Cina, però, potrebbe presto dover fare a meno della sua rete di protezione. Secondo il Wall Street Journal, infatti, la Cina si starebbe preparando ad una crisi nei rapporti con Pyongyang rinforzando i suoi confini con la Corea del Nord e procedendo alla costruzione di nuovi bunker per i civili da utilizzare in caso di rappresaglie. Ieri, il portavoce del ministro per la Difesa Wu Qian si è rifiutato di rispondere alla domanda su cosa avrebbe fatto la Cina dal punto di vista militare in caso di scontro nella penisola coreana. Per quanto dalla Cina abbiano sempre ritenuto sbagliata la presa in considerazione di una soluzione militare, non si può fare a meno di notare il riallineamento delle forze militari nel nord-est del Paese. (agg. di Dario D’Angelo)
SIRIA, RUSSIA SCHIERA POLIZIA MILITARE
Per quanto il rischio dello scoppio di una Terza Guerra Mondiale non sia totalmente da escludere, sembra procedere senza particolari intoppi – per il momento – la tregua in Siria su cui si erano accordati il presidente Usa Donald Trump e quello russo Vladimir Putin. E proprio la Russia, come riferito da euronews, ha schierato la polizia militare in due zone di distensione in Siria: più precisamente nel Ghouta orientale, vicino la capitale Damasco, e nella zona sud-ovest del Paese. Si tratta di operazioni da collocare nell’ambito del processo di stabilizzazione del Paese, contenuti in accordi firmati tra i russi e gli oppositori siriani, con la mediazione del Cairo. Prima di schierare la polizia militare nelle due roccaforti dell’opposizione, la Russia ha avvisato Stati Uniti, Israele e Giordania. Questa, a detta del ministro degli esteri russo, Sergueï Lavrov, è la prova tangibile che la collaborazione tra americani e russi in Siria è sostenibile. (agg. di Dario D’Angelo)
SIRIA ORIENTALE ZONA CALDA
Il passo risolutivo tra Donald Trump e Vladimir Putin è solo apparente? Si rischia una Terza Guerra mondiale? Le tensioni sul fronte siriano non si sono placate, tutt’altro: stanno continuando a crescere. Il futuro della Siria resta un incognita che può avere un peso specifico sul rischio che scoppi una Terza guerra mondiale. Le potenze internazionali si stanno spartendo le “zone d’influenza”, ma non è ancora chiaro come si configureranno. Il puzzle della Siria si sta componendo lentamente e il fronte più pericoloso sembra essere quello della zona orientale. Secondo Eugenio Dacrema dell’ISPI si tratta di una zona che potrebbe trascinare il conflitto per lunghi mesi, se non addirittura anni. I “giochi” sono completamente aperti, quindi le tensioni future si concentreranno a Est, che negli ultimi tre anni è stato dominato dallo Stato Islamico. Il regime di Damasco sta provando a reimporsi, ma è evidente che le logiche non abbiano nulla a che vedere con gli interessi della popolazione siriana.
USA ALL’ATTACCO: RUSSIA FINANZIA AMBIENTALISTI
I rapporti tra gli Stati Uniti e la Russia restano tesi, quindi continua ad aleggiare il timore di una Terza guerra mondiale. I repubblicani del Congresso e un membro dell’amministrazione Trump hanno chiesto al segretario del Tesoro di indagare eventuali finanziamenti russi agli ambientalisti americani che si oppongono allo “shale” e alla tecnologia della fratturazione idraulica. Gli ambientalisti hanno respinto le insinuazioni: «Non abbiamo nulla a che fare con la Russia», ha dichiarato David Willett, secondo cui si tratta di un tentativo di allontanare le notizie sui legami che invece ha Trump con la Russia e il relativo intervento nelle elezioni americane. Anche il direttore della politica ambientale del WWF in Russia, Evgeny Shvarts, ha respinto le accuse dei repubblicani e a RIA Novosti ha spiegato per quale motivo le organizzazioni ambientaliste Usa non accetterebbero fondi pubblici dal governo russo o da Gazprom: «La perdita di reputazione tra i propri sostenitori è più grave dell’ottenimento di piccoli finanziamenti».