La riforma sanitaria, la grande battaglia per cui il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha speso l’impegno maggiore del suo mandato presidenziale, ha ottenuto l’ok dalla Corte suprema. Obama porta a casa dunque la sua vittoria maggiore su un argomento che ha visto il Paese spaccarsi in due, tra i repubblicani decisi sostenitori del sistema sanitario che da sempre governa il Paese, e i democratici fautori di un welfare sanitario sullo stile di quello europeo. In America infatti le cure sanitarie sono permesse solo a chi possiede una assicurazione, privata o concessa dal luogo di lavoro. In tal modo milioni di cittadini si sono ritrovati senza alcuna assistenza sanitaria, ad esempio tutti i disoccupati, in quanto i costi sono elevati. La discussione sulla riforma era finalmente approdata alla Corte costituzionale perché esprimesse il suo autorevole parere: ebbene la riforma è costituzionale, votata con una maggioranza di cinque contro quattro, dunque con uno scarto minimo, ma sufficiente a dare il via libera alla riforma. A sorpresa h votato a favore della Riforma anche il giudice conservatore nonché presidente della Corte John Roberts, il quale è anche autore della sentenza. Hanno votato contro invece i giudici Antonin Scalia, Anthony Kennedy, Clarence Thomas e Samuel Alito. In particolare, la Corte riconosce come diritto costituzionale l’obbligo per ogni lavoratore di avere una assicurazione sanitaria. Si tratta del cosiddetto “mandato individuale” su cui Obama ha speso la sua reputazione. Tale decisione viene a interessare ben trenta milioni di cittadini americani: è previsto che diventi legge federale d entri in vigore nel 2014. Il ricorso ala Corte costituzionale si era avuto dopo che un ricorso fatto da ben ventisei Stati aveva cercato di bloccare la riforma. Nella motivazione del ricorso, il fatto che la riforma viola i diritti personali perché costringe ogni cittadino a far sua una decisione che invece deve essere libera. E’ anche facile immaginare a questo punto che questa vittoria si risolva in un vantaggio per la corsa presidenziale di Barack Obama per il rinnovo del suo mandato.
Della Riforma sanitaria si era discusso sin dall’insediamento di Obama alla casa Bianca che nel corso della sua campagna elettorale ne aveva fatto argomento principe.