Gheddafi ha scritto al presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Ignoto, per il momento, il contenuto del messaggio. Il regime, intanto, si rafforza usando i civili come scudi umani.
Il colonnello Gheddafi ha scritto al presidente degli Stati Uniti Barack Obama «in seguito all’uscita dell’America dall’alleanza coloniale dei crociati contro la Libia». E’ quanto riporta l’agenzia ufficiale libica Jana senza fornire, tuttavia, ulteriori dettagli. Nel frattempo, il leader libico, appare meno in difficoltà rispetto ai giorni scorsi, a differenza, della coalizione internazionale, obbligata a centellinare i raid aerei a causa della impiego, da parte del regime, di scudi umani in misura massiva a difesa di obiettivi sensibili. Uomini, donne e bambini, tutti civili, che volontariamente o obbligati dalle milizie fedeli al Rais, si collocano nelle zone dei bombardamenti.
E’ quanto fa presente la Nato, giustificandosi così agli occhi dei ribelli che lamentano un’eccessiva lentezza nelle operazioni, mentre la popolazione, a Misurata, continua a morire. Non solo. I governativi, «stanno cambiando tattica, usando veicoli civili e nascondendo i carri armati in città come Misurata. Ciò rende più difficile colpire i target», spiega Oana Lungescu, portavoce Nato.
La coalizione, in ogni caso «resta vigile per evitare vittime civili», spiega, aggiungendo: «Il nostro mandato Onu è la protezione dei civili da attacchi e da minacce di attacchi. Noi rispetteremo pienamente questo mandato». Nel frattempo, secondo l’Alleanza atlantica, il 30% della capacità militare del Colonnello è stata distrutta dai raid mentre ai ribelli che accusano di aver lasciato Misurata al proprio destino, risponde: che la protezione della Città e della sua popolazione «è la priorità numero uno».