Gli alleati Ue, mentre Trump era già in volo verso la Gran Bretagna per il vertice in vista oggi con la premier May, di fatto si sono comportati come già fatto al G7: lo hanno “smentito”. Macron e Merkel hanno confermato le loro spese in Nato esattamente come l’anno precedente, «passeremo al 2% entro il 2024, questo è tutto», dunque tutto il contrario di un “raddoppio” delle spese militari della Difesa preteso dal Presidente Usa con la minaccia di uscire dall’Alleanza Atlantica qualora ciò non avvenisse. L’ipotesi del presidente Usa di far salire le spese militari addirittura al 4% del Pil è di fatto caduta nel nulla: il segretario della Nato Jens Stoltenberg ha cercato di appoggiare il più importante finanziatore dell’Alleanza, spiegando che «il messaggio forte di Trump ha avuto un chiaro impatto sugli alleati». In realtà, non è proprio andata così: il premier italiano Giuseppe Conte, tra l’altro, ha chiesto una sorta di sconto per quanto ha fatto finora nelle varie missioni all’estero. «Il carico finanziario sugli Stati Uniti è eccessivo. Non si avrà una spesa aggiuntiva dell’Italia e ha confermato la scadenza degli incrementi concordati da tempo fino al 2024», spiega il Presidente del Consiglio. «Ma chiediamo uno sconto per le missioni militari italiane all’estero e dagli stanziamenti per la cyber-sicurezza», ha concluso Conte.
USA VS UE, MA IL VERO AVVERSARIO È LA MERKEL
La strategia di Trump, come potete osservare nel report della folle giornata di ieri al Vertice Nato qui sotto, è ormai arci-nota: continui strappi, provocazioni e “ricatti” comunicativi per ottenere un fragile accordo con gli alleati Ue che agli occhi di Trump sono sempre meno importanti e soprattutto influenti per gli interessi della Casa Bianca. Già, è proprio questo il punto: al Presidente Usa interessa solo e soltanto gli Stati Uniti (e su questo non vi è distanza rispetto agli altri leader del presente e anche del recente passato) ma in una maniera “nuova” rispetto a Obama, Clinton e Bush. Le nuove influenze e incidenze mondiali passano sempre meno dall’Europa e per questo Trump li snobba sempre di più, chiedendo ad esempio in Nato il raddoppio secco delle spese militari ben sapendo che «La percentuale di Pil che ogni nazione dedica a spese per la difesa non è detto che contribuisca allo sforzo militare della NATO. Ad esempio ciò che spendono gli USA in Corea non è direttamente connesso con le capacità militari della NATO», spiega ottimamente Analisi Difesa sul proprio portale online. Il vero obiettivo di Trump però, e questo ormai è chiaro a tutti – Merkel compresa – è proprio la Germania che rappresenta l’unico ostacolo imponente e importante per gli affari e gli interessi Usa in Asia, Medio Oriente e Cina. Da leggere dunque così le continue provocazioni in Nato che non faranno che esacerbare i rapporti anche per i prossimi vertici, sempre più in bilico..
SI CHIUDE IL “FOLLE” VERTICE NATO
Si è ufficialmente concluso il grande show tenuto oggi da Donald Trump a Bruxelles in occasione del vertice Nato che è stato caratterizzato da numerosi momenti interessanti. Il protagonista è stato sempre lui, il presidente degli Usa, il quale da bravo pokerista non smette stupire. Prima chiede ai suoi alleati di rispettare l’impegno del 2% del Pil in spese militari, poi rilancia aumentando al 4% e minacciando di uscire dalla Nato, mettendo quindi a repentaglio la lunga storia dell’Alleanza Atlantica. Ma forse è solo un bluff poiché poco dopo, nell’ambito di una conferenza, fa un passo indietro ed anzi esulta annunciando di aver convinto gli alleati ad avere 33 miliardi in più per creare una Nato ancora più forte. Lui conduce il gioco, ma presto arrivano anche le smentite, come quelle di Macron e del nostro Premier Conte che, pur riconoscendo l’esistenza del problema esposto da Trump gli dà implicitamente del bugiardo. Lo show termina su Twitter con il sonoro “Grazie Nato!” da parte dello stesso Trump che ormai è pronto a tornare a casa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
STOLTENBERG CONFERMA: “SOLDI GIÀ PREVENTIVATI”
Donald Trump ha fatto la voce grossa al vertice Nato, ma poi lo ha concluso senza una vittoria reale. L’impegno degli alleati ad una maggiore spesa sulla difesa è finito al centro di un piccolo giallo. Dopo la dichiarazione del presidente Usa, Associated Press ha scritto che per l’Eliseo non c’era stato alcun accordo per l’aumento della spesa militare. Poi interviene il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: «Ci sono state discussioni franche, ma tutti e 29 gli alleati hanno ascoltato il messaggio di Trump in modo forte e chiaro, e hanno deciso di aumentare le spese della difesa». Dov’è la verità? Nel mezzo. Trump aveva chiesto un aumento del 4% del Pil per le spese militari, ma se ne va ottenendo la conferma degli impegni già presi dagli alleati. Lo ha chiarito il presidente francese Emmanuel Macron: «Il comunicato (della Nato, ndr.) è chiaro: riafferma l’impegno del 2% (di spesa per la difesa del Pil) entro il 2024». Quindi la quota europea del budget Nato «aumenta dal 2014-2015 e la quota americana diminuisce, coerentemente all’idea di una migliore condivisione». E così interviene Stoltenberg, costretto a chiarire le affermazioni del numero uno degli Stati Uniti: «Le cifre che ha menzionato il presidente Trump sono i soldi già preventivati». Non ci sono spese aggiuntive neppure per l’Italia, come confermato dal premier Giuseppe Conte. (agg. di Silvana Palazzo)
USA FUORI? MOSCA “COME USCIRE DA SE STESSI”
Arriva anche da Mosca un commento sulle dichiarazioni di Donald Trump giunte nella giornata odierna, quando minacciava di uscire dalla Nato, prima del dietrofront e dell’annuncio secondo cui gli alleati spenderanno di più in spese militari (seguito poi dalla smentita di Macron e Conte). Come riporta Askanews, il ministro degli esteri russo ha replicato: “Si può uscire da se stessi?”. Secondo fonti tedesche, il presidente americano avrebbe pronunciato la frase fatidica – “io farò per conto mio, se gli alleati non aumenteranno la spesa per la difesa” – durante l’incontro avuto con il presidente ucraino Petro Poroshenko, nell’ambito del vertice Nato a Bruxelles. Nessuna conferma in merito alla dichiarazione che per alcuni sarebbe stata paragonata ad una vera e propria minaccia di uscire dalla Nato. Ma ciò sarebbe realmente possibile? La portavoce Maria Zakharova dal ministero degli Esteri russo a Mosca ha replicato retoricamente ma ha poi aggiunto: “Ci spaventa comunque quello che succede all’interno della Nato” ma “i rapporti all’interno dell’Alleanza sono una questione che deve essere risolta all’interno dell’Alleanza”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CONTE SMENTISCE MA “PROBLEMA POSTO DA PRESIDENTE USA ESISTE”
E’ stato senza dubbio incentrato sulla strategia aggressiva l’intervento del presidente americano Trump che ha prima minacciato di uscire dalla Nato, poi ha convocato una conferenza stampa in cui ha fatto un passo indietro. Un dietrofront motivato dall’accordo secondo il quale, a detta di Trump, i partner avrebbero accettato di impegnarsi a spendere di più nella difesa. Ma è davvero così? La smentita sonora è arrivata prima da Macron che ha smentito il presidente Usa, poi dal premier Conte che ha ribadito: “non c’è nessuna spesa aggiuntiva”. Eppure il nostro Presidente del Consiglio, intervenendo al termine del vertice Nato a Bruxelles ha voluto fare chiarezza: “Il problema posto da Trump, lo voglio dire pubblicamente, esiste. La loro spesa militare è di gran lunga la più rilevante”, ha spiegato. A sua detta, la Nato ha conosciuto una evoluzione e oggi è maggiormente concentrata sulla protezione dell’Europa. “Cercheremo di offrire delle soluzioni, anche qui non ci sottraiamo”, ha aggiunto Conte. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MACRON E CONTE SMENTISCONO TRUMP
Dopo Emmanuel Macron, anche Giuseppe Conte smentisce Donald Trump, il quale aveva annunciato che gli alleati si sono impegnati a spendere di più per la difesa. Il premier italiano al termine del vertice Nato ha escluso spese aggiuntive. «L’Italia ha ereditato degli impegni di spesa per quanto riguarda il contributo alla Nato che noi non abbiamo alterato». Conte però ha ammesso anche che «il problema posto dal presidente Trump esiste» e che quanto sostenuto dal presidente Usa in merito al contributo alle spese eccessivamente gravoso rispetto agli altri Paesi «è la realtà». D’altra parte Conte ha smentito l’uscita degli Stati Uniti dalla Nato: «Le mie orecchie non hanno ascoltato Trump minacciare l’uscita dalla Nato. Se poi ha fatto dichiarazioni a latere non lo so…». E così anche il presidente francese: «Donald Trump non ha mai minacciato in nessun momento, né in pubblico né in privato, di ritirarsi dalla Nato». In mattinata comunque gli alleati avevano criticato Trump per aver alzato i toni. (agg. di Silvana Palazzo)
MACRON SMENTISCE TRUMP: “NON SPENDEREMO DI PIÙ”
Poche righe più sotto, nel raccontarvi l’inizio di questo secondo giorno al vertice Nato, abbiamo parlato di politica “schizofrenica” del presidente Usa: ecco, volevate un esempio in tempo zero sul significato recondito di quella immagine? Bastava attendere qualche ora e lo stesso Trump ce l’avrebbe fornita fresca fresca: prima minaccia di uscire dall’Alleanza Atlantica, poi convoca una conferenza stampa a sorpresa dove tenendo tutti sulle spine afferma «Potrei uscire dalla Nato, ma non lo farò» e poi tiene un monologo-dialogo con i cronisti per circa un’oretta, parlando di ogni possibile argomento della politica mondiale. Il suo dietrofront viene motivato dall’accordo a cui sarebbero giunti tutti gli alleati Nato, come spiega lo stesso Trump: «è loro intenzione di incrementare il contributo per la difesa di 33 miliardi di dollari, un vero successo per tutti. Credo nella Nato, tutti gli Stati membri hanno concordato di aumentare le spese per la difesa a livelli mai visti prima. L’Alleanza è molto più forte di ieri». Tutti contenti, tutti felici nonostante il “braccio di ferro” imposto dal presidente americano. Ecco, peccato che non finisce qui: in questi minuti, in un’altra conferenza stampa ufficiale convocata dal Emmanuel Macron, si arriva ad un’altra puntata della “schizofrenia mondiale” con le parole al veleno del Presidente francese «non è vero, non abbiamo accettato l’aumento delle spese militari». E ora non si attende altro che i prossimi “schizofrenici” sviluppi..
TRUMP MINACCIA GLI ALLEATI: “USA FUORI DALLA NATO SE..”
E al secondo giorno del Vertice si rischia lo strappo: dopo il G7, dopo l’accordo sul nucleare ora si giunge ad un nuovo braccio di ferro tra Trump e l’Unione Europea, questa volta però con effetti potenzialmente ancora più devastanti. «Via dalla Nato se gli alleati non pagano e aumentano gli sforzi per le loro spese militari»: l’indiscrezione arriva da diverse fonti diplomatiche riportate dalle agenzie Dpa e Belga e portano all’attenzione quella che potrebbe essere davvero la notizia del secolo. L’Alleanza Atlantica senza gli Stati Uniti d’America? Impossibile a dirsi ma potenzialmente possibile a farsi, almeno con Donald Trump in carica: la politica “schizofrenica” – che potrebbe essere ancora una volta una tattica per ottenere il massimo dagli accordi interni con gli alleati europei – del Presidente Usa rischia però di far saltare il banco nella seconda giornata del vertice Nato, dopo che già ieri non erano stati teneri i commenti del tycoon contro soprattutto la Cancelliera tedesca Angela Merkel, tenuta a debita distanza (come Trudeau) dopo i litigi del G7 canadese. «Spese militari aumentate al 4% del Pil», aveva chiesto Trump agli altri Paesi appartenenti all’Alleanza Atlantica (fondata dopo la Seconda Guerra Mondiale, ndr), ma i malumori dei vari leader Ue avevano già fatto presagire qualcosa di “imponente” tenendo conto del “comportamento” ormai riconosciuto del Presidente Usa.
LA NUOVA MINACCIA ALLA GERMANIA
Secondo quanto riporta La Stampa, nella seconda giornata di incontri e discussioni al Vertice Nato di Bruxelles, Trump ha ripreso la polemica mirata contro la Germania per i vari rapporti economici che Merkel intrattiene con Putin. «La Germania paga alla Russia, Paese dal quale vuole proteggersi, miliardi di dollari per le proprie necessità energetiche provenienti dal nuovo gasdotto: è inaccettabile», ha rilanciato il Presidente su Twitter questa mattina, citando sullo sfondo i vari accordi sul gas nel Nord Stream 2. Sempre con un “monologo” social in pieno vertice Nato, Trump rivendica la possibilità di far “muovere” gli Alleati anche con ultimatum e strappi come quello emerso stamattina: «I presidenti Usa hanno provato per anni senza successo a far pagare di più la Germania e le altre nazioni ricche della Nato per la loro protezione dalla Russia ma questi pagano solo una frazione del costo, invece gli Stati Uniti pagano decine di miliardi di dollari in eccesso per sussidiare l’Europa, e perdono un sacco sul commercio!». E conclude, sempre Trump: «Tutte le nazioni Nato devono rispettare il loro impegno del 2%, e questo deve alla fine salire al 4%!». Il livello dell’alleanza non è mai stata così in bilico come oggi..