Siamo a due giorni dal primo turno delle cruciali elezioni francesi e tutto quello che si temeva sta avvenendo. C’è un clima di tensione che si percepisce quasi nell’aria e ieri sera è avvenuto, puntuale come un orologio, proprio nel cuore di Parigi, un episodio che è ovviamente ancora da chiarire nei particolari, ma che lascia presagire giornate angosciose e cariche di tensione. Secondo una ricostruzione, un “flic”, un agente della gendarmerie francese, è stato assalito a colpi di Kalashnikov. L’agente di polizia ha risposto al fuoco ma è rimasto ucciso. Feriti altri due agenti. Risultato quindi tragico: morto il gendarme e morto l’assalitore, ucciso da altri poliziotti; la polizia sta cercando un secondo sospetto che sarebbe implicato nell’attacco, rivendicato dall’Isis.
Tutto quanto è avvenuto, come si è detto nel cuore di Parigi, niente meno che su una delle strade più caratteristiche è più famose del mondo, gli Champs Elysées, il luogo delle grandi commemorazioni repubblicane, dove arrivò il generale De Gaulle, finita la guerra, per dire quasi gridando “Enfin, Paris libéré”. Un luogo dove i turisti passeggiano, ma dove la storia si percepisce nettamente a ogni passo, tra Place de la Concorde e l’Arc de Triomphe. L’impressione è che chi voleva creare un incidente tragico, chi voleva lanciare un ammonimento di morte e di terrore ci sia riuscito proprio in un luogo simbolo di Parigi, della Francia e dell’Europa.
Anche se di solito si usa una grande prudenza, se non addirittura reticenza, in questi momenti, questa volta la polizia ha subito fatto sapere che si tratta di un atto terroristico, che non sarebbe ancora finito perché nel momento in cui scriviamo si sente sparare in zone limitrofe. Immediatamente sono scattate le misure che l’antiterrorismo francese ha predisposto da tempo, soprattutto in vista di questa vigilia elettorale.
La zona degli Champs Elysées e tutti i grandi boulevards parigini sono stati presidiati e chiusi al traffico, mentre sopra Parigi, non solo nella zona centrale, stanno volteggiando elicotteri della polizia pronti a intervenire. Come detto, difficile al momento fare una ricostruzione precisa. C’è chi afferma che un solo uomo avrebbe sparato e ucciso un gendarme, ferendone un altro. C’è anche chi sostiene che gli assalitori erano appunto due e uno dei due sarebbe sfuggito.
Nelle prossime ore si potrà risalire con una certa esattezza alla portata reale di questo tragico attentato terroristico. Ma al di là delle ricostruzioni esatte, quello che politicamente esce da questo episodio è il clima di una campagna elettorale avvelenata, dove le elezioni servono più a dividere che a unire e dove i toni, dopo anche l’ultimo comizio di Marine Le Pen a Marsiglia, sono destinati ad avvelenare tutta la campagna elettorale fino al secondo turno del 7 maggio e persino il risultato finale.