La sinistra americana ha ritenuto per molto tempo che lo scoppio dello scandalo del Watergate, più di trent’anni fa, e il modo in cui si è sviluppato siano stati un esempio della forza che ha la stampa di abbattere il potere. Da allora è stato considerato pressoché un dato di fatto che un presidente conservatore avrebbe finito inevitabilmente per abusare del suo potere e che un presidente progressista sarebbe stato invece più in sintonia con verità e giustizia.
È vero che, in una democrazia, il sistema dei controlli e dei bilanciamenti di potere dovrebbe necessariamente impedire che un settore di governo abusi del potere e, altrettanto vero, in una democrazia la stampa, così come ogni cittadino, ha il diritto di accesso alle informazioni riguardanti il comportamento del proprio governo. Ma chi è che determina esattamente dove sono le linee di demarcazione?
Una decina di giorni fa si è appreso che W. Mark Felt, la famigerata “Gola profonda” dello scandalo Watergate che fu la fonte chiave per Bob Woodward and Carl Bernstein nel 1972, è morto all’età di 95 anni. Da numero due dell’Fbi, Felt si oppose ai tentativi di Nixon di ostacolare l’indagine sulle intercettazioni al Watergate. Durante una conversazione con il capo del suo staff, H.R. Haldeman, che gli riferiva su quanto era trapelato e su chi aveva fatto la soffiata, Nixon reagì così: «Ma perché diavolo lo avrebbe fatto?». Una domanda questa che apparentemente non ha mai avuto una risposta.
A causa delle sue azioni, Felt finì per sacrificare la sua ambizione di diventare il capo del FBI, dato che Nixon nominò qualcuno leale alla Casa Bianca che, nelle parole di Felt, avrebbe «trasformato il Bureau in un’appendice della macchina della Casa Bianca».
In un Paese dove le radici filosofiche sono un miscuglio di ipocrisie puritane e Max Weber, è vero che tutti hanno un pezzo della torta, che si tratti di un caparbio presidente repubblicano dal comportamento criminoso o dei duri liberal di Washington, che credono che la loro determinazione morale nell’abbattere presidenti criminali redima in qualche modo i loro peccatucci. Penso che solo coloro che vivono in eterno sanno ora perché Felt fece ciò che fece, sebbene sembri abbastanza ovvio.
Nel film basato sul libro di Bernstein e Woodward, “Tutti gli uomini del Presidente”, le parole che “Gola Profonda” dice ai due reporter sono “Seguite i soldi” – una cosa che Felt non ha mai detto loro – sebbene tutti da Nixon e compari a Bernstein e Woodward abbiano finito con il trarre beneficio dagli sviluppi della storia.
Felt stesso aveva impostato la sua iniziativa illegale sul terreno della sicurezza nazionale e su questa base ha ricevuto in seguito il perdono presidenziale (dal presidente Reagan nel 1981): un fatto strano, se si vuole, ma molto in linea con quegli adesivi che rimproverano l’attuale presidente con la battuta: “Quando Clinton mentiva, nessuno moriva”.
È chiaro che in America manipolare la verità o usare mezzi spietati per un buon fine può dar luogo a una varietà di interpretazioni. Si pensi ai simpatizzanti di Carter e ai detrattori di Reagan: alla fine degli anni ‘70, nessuno avrebbe criticato gli ingenui tentativi di Carter di mediare un accordo di pace fra Menachim Begin e Anwar Sadat a Camp David (Carter era un cristiano e il lavoro di un cristiano era adoperarsi per la pace, che implicasse o meno una coscienza viva della presenza di Cristo e un rapporto con tale presenza).
Negli anni Ottanta, almeno fra le elite intellettuali di New York, sarebbe stato molto difficile trovare qualcuno con simpatie verso le tattiche reaganiane di pressione sui sandinisti in Nicaragua, che portarono alla elezione di Violeta Chamorra a presidente del Nicaragua nel 1990, anche se sembra che tutti se ne siano dimenticati o, quanto meno, che non sia conveniente ricordare che Daniel Ortega, una volta ingenuo rivoluzionario e attuale miglior amico del venezuelano Hugo Chavez, è ora diventato il Fidelito del Nicaragua (forse che i fascisti di sinistra sono più tollerabili di quelli di destra?).
In entrambi gli emisferi americani, se ci si appropria delle idee cristiane senza Cristo si finisce per cercare di usarle ingenuamente per correggere il peccato originale del mondo, come fece Carter in Medio Oriente o come ha fatto Bush in Iraq, oppure si finisce come un dittatore marxista che ritiene aprioristicamente che chiunque incoraggi il libero mercato venga da Satana. In entrambi i casi, bene e male sono separati come il bianco e il nero e le ambiguità degli attori principali, come le operazioni intrusive di Gola Profonda sia pure in nome di interessi diversi da quelli di Nixon, finiscono così per essere facilmente giustificate.