Sono passati anni dallo scandalo Gaucci, una ferita che diede poi il via agli ultimi anni d’oro della Serie A, visto che dopo lo scandalo dell’ex presidente del Perugia, arrivò anche Calciopoli. Dopo quattro anni dalla dipartita di Gaucci, i due figli tornano a parlare alla Gazzetta dello Sport ricordando gli incubi che hanno dovuto passare a causa del padre. Ricordiamo infatti che Riccardo e Alessandro hanno dovuto scontare cinque giorni in un penitenziario per via del processo dopo il fallimento della società gestita dal padre.
Questo però non ha fermato i due figli dal realizzarsi, entrambi in ambito calcistico. Il maggiore, ovvero Alessandro, ora gestisce una società nelle leghe inferiori spagnole, più precisamente a Marbella. Il secondo invece è rimasto in Italia, vicino alle terre natie: Assisi. Proprio della squadra di cui adesso è il proprietario, Riccardo apre la sua intervista con la Gazzetta dello Sport dicendo che “non ci poniamo limiti” e che vuole vedere dove riuscirà ad arrivare questo Assisi nelle prossime stagioni, per il momento gli umbri sono primi in classifica in prima categoria, il prossimo step potrebbe essere approdare in Serie C e far diventare la squadra una habitue di questa competizione.
LUCIANO GAUCCI, IL PERDONO E LA MALATTIA
La storia di Luciano Gaucci e dei suoi figli però non uno dei classici racconti dove la famiglia viene al primo posto, sono dovuti passare diversi anni prima che Riccardo riesca a perdonare il padre per i processi e soprattutto per il fallimento che ha portato ad una discesa della famiglia Gaucci. “Non ci siamo parlati per una decina d’anni” ammette il figlio, ricordando però il vecchio detto che “il tempo guarisce tutto”. Dopotutto, come afferma Riccardo, il padre si ammalò di Alzheimer e nelle ultime visite a Santo Domingo (dove il padre morì nel 2020) non riusciva più a riconoscere i due figli.
La valanga giudiziaria si sarebbe potuta impedire in maniera abbastanza agevole, i fatti raccontano infatti come la banca abbia chiesto una rateizzazione per La Milanese, l’azienda di Luciano Gaucci che si occupava di pulizie domestiche. Lui non volle trattare e si finì a processo, gli esiti li conosciamo tutti soprattutto se siamo amanti del calcio. Luciano tenne all’oscuro i due figli, che da un momento all’altro si ritrovarono in prigione nonostante si cercò l’aiuto persino di Andreotti, sostenitore dell’innocenza di Gaucci Senior. Una storia drammatica che però alla fine termina in un perdono, per fortuna questi avvenimenti non intaccano più il sistema calcio italiano, almeno ai livelli più alti.