Più di un milione di francesi ieri sono scesi in piazza a Parigi per protestare contro la legge Taubira che consente le adozioni gay. Si tratta della stima di Manif Pour Tous, uno dei principali movimenti ad avere organizzato i cortei. Per la Prefettura al contrario si è trattato soltanto di 150mila persone. Ilsussidiario.net ha intervistato Samuel Pruvot, caporedattore del settimanale cattolico di centrodestra Famille Chrétienne, che ha seguito la manifestazione per il suo giornale.
Lei ha preso parte personalmente alla manifestazione. Che cosa l’ha colpita di più di quello che ha visto?
La prima cosa a colpirmi è stato il numero di persone che sono giunte nell’Esplanade Des Invalides di Parigi da tutta la Francia. Per molte settimane i media hanno affermato che non sarebbe stato possibile organizzare una grande manifestazione con numerose persone. Eppure abbiamo visto che è stato possibile, in quanto la piazza si è riempita di manifestanti.
Alla fine nonostante le previsioni il corteo è stato pacifico. Lei se lo aspettava?
Il governo, e soprattutto il primo ministro Jean Marc Ayrault, hanno ripetuto che era molto pericoloso partecipare alla manifestazione perché ci sarebbero state violenze. Eppure alla fine non ci sono stati scontri, con la sola eccezione di alcune decine di persone del Bloque Identitaire che hanno assediato la sede del Partito Socialista all’inizio di Rue de Solferino. Ciò che è accaduto ieri non è stato ciò che il governo e il presidente ci hanno detto che sarebbe accaduto. Non è del resto la prima volta, ma la quarta, che organizziamo una manifestazione di questo tipo.
Com’era l’atmosfera tra la gente che sfilava?
A colpirmi ieri è stato il numero di famiglie con bambini piccoli presenti nel corteo. Venerdì il ministro dell’Interno, Manuel Valls, ha dichiarato che non sarebbe stato in grado di garantire la sicurezza e l’incolumità di chi avesse partecipato alla manifestazione. Le sue sono state parole davvero inusuali, perché il ministro è anche il responsabile delle forze dell’ordine. Ieri camminando in Avenue Victor Hugo, ho visto però migliaia di famiglie che creavano un’atmosfera speciale e inedita per qualsiasi altro evento di natura politica. Ciò cui ho assistito era l’intero Paese che sfilava contro la legge Taubira.
Quale sarà il futuro del movimento contrario alle adozioni gay?
Non conosco il futuro, ma le manifestazioni hanno già sortito un risultato politico. Il governo ha infatti dichiarato che per il momento non approverà la legge per estendere la fecondazione assistita e che si vedrà in futuro il da farsi. Dopo le quattro grandi manifestazioni che si sono svolte a Parigi, il presidente francese si è reso conto di quanto siano numerosi i francesi contrari a questi stravolgimenti sui temi etici e ha quindi cambiato la sua posizione.
Ora sarà possibile organizzare un referendum contro le adozioni gay?
Temo purtroppo di no, perché in Francia per organizzare un referendum è necessaria la firma del presidente della Repubblica. Hollande ha già annunciato che non permetterà un voto su questo quesito, e credo che non cambierà idea.
Dal momento che la strada politica è preclusa, quanto è reale il rischio di un’opposizione violenta alle nozze gay?
Sarebbe davvero triste se ciò avvenisse. Tra le persone che hanno manifestato contro la legge Taubira c’è del resto una differenza tra il movimento La Manif Pour Tous, e alcuni piccoli gruppi radicali come il Bloque Identitaire che vogliono qualcosa d’altro. Manif Pour Tous è animato dal fatto di essere contrario alle politiche familiari del presidente Hollande, e non certo dalla volontà di dare vita a una rivoluzione politica né tantomeno da un’ispirazione violenta. Da questo punto di vista la distinzione tra Manif Pour Tous e altri gruppi minoritari è molto netta, ed è impossibile un reale amalgama tra queste diverse realtà.
(Pietro Vernizzi)