Non solo l’ex spia doppiogiochista Sergei Skripal: adesso Scotland Yard afferma che l’esule Nikolai Glushkov, grande amico dell’oligarca anti-Putin, Berezovski, sia stato ucciso mediante strangolamento. Per il ministro degli esteri inglese Boris Johnson non ci sono dubbi: l’ordine di usare il gas nervino contro Skripal è arrivato direttamente da Putin, come già dichiarato dal premier Theresa May che ha fatto scattare ritorsioni mai più viste da decenni, quando ancora esisteva l’Unione Sovietica. Non è del tutto d’accordo il generale Carlo Jean: “Il Cremlino e soprattutto il mondo delle ex spie del Kgb è un mondo pieno di infiltrazioni e di misteri, al momento si può anche pensare all’iniziativa singola di qualche ex agente che era finito nei guai per colpa di Skripal, così come si può pensare sia stata opera di dissuasione e di avvertimento a tutte le spie in circolazione: se tradite vi uccidiamo”. Ma la Russia oggi, dice ancora Jean, è più preoccupata della Cina che non dell’occidente.
Secondo gli ultimi sviluppi delle indagini, il gas nervino in Inghilterra era contenuto in un oggetto all’interno della valigia della figlia, giunta appunto dalla Russia. E’ davvero Putin l’uomo che ha deciso la morte dell’ex spia, come dicono tutti?
E’ molto probabile, perché non è pensabile che il governo inglese, che di solito è molto cauto e ha anche interessi economici molto rilevanti con la Russia parta così in quarta se non ha prove più che esaurienti. Ma è anche vero che al momento non si possono dichiarare grossolanamente accuse precise: è un gas sviluppato e prodotto dai sovietici, ma ci può essere stata una sottrazione di questo gas da un deposito per motivi di vendetta di qualche agente in passato tradito da questa doppia spia.
La pista non è dunque da dichiararsi chiusa? Potrebbe trattarsi di agenti russi che hanno agito in modo indipendente?
Certamente. Azioni come queste nel mondo delle spie ne accadono spesso, anche se non ne sentiamo parlare. Può essere un avvertimento per le spie ancora operative: se tu ci tradisci, prima o poi te la facciamo pagare. Questo non significa che l’ordine per questo caso specifico sia partito da Putin. Si tratta di una legge non scritta dei servizi segreti valida sempre. I vertici possono aver stabilito: “uccidete chi tradisce”, poi la cosa procede da sola. Teniamo conto che in questo momento di forte riarmo russo, c’è paura di azioni di spionaggio.
Facciamo un po’ di fantapolitica: domenica in Russia si vota per il nuovo presidente, è scontata la vittoria di Putin, ma se qualcuno avesse pensato a questa azione per screditarlo proprio prima del voto?
L’opinione pubblica russa è patriottica e sciovinista, si avrebbe un effetto contrario. Vedendo la Russia sotto attacco, come sta succedendo, delle quattro maggiori potenze occidentali, la gente si stringerà ancora di più a Putin, il nuovo zar.
Potrebbe allora valere il contrario: un piano di Putin per tirare a sé elettori non convinti di votare ancora per lui?
Non credo proprio, Putin non ha certo bisogno di questi trucchetti per vincere le elezioni.
Germania, Francia, Usa e Regno Unito sono partiti con misure molto forti, che conseguenze avranno?
Se tutti e quattro i paesi applicano veramente queste sanzioni, per la Russia sono sorci verdi, con i problemi economici che già hanno. Ma ritengo che solo gli Stati Uniti faranno qualcosa, e nel giro di non molto tempo tutto questo baccano rientrerà e il caso sarà dimenticato.
I russi hanno promesso di reagire, in che modo possono farlo?
Possono chiudere i collegamenti con le compagnie di assicurazioni occidentali che sono molto forti nelle zone minerarie, oppure non concedere alle banche occidentali di finanziare il debito russo. Ma Mosca al momento è più preoccupata della Cina che dell’occidente.
Perché?
Pechino ha dato moltissimi soldi a Mosca ma a condizioni da strozzini. Inoltre il gas che viene venduto alla Cina ha un prezzo irrisorio. Infine Pechino sta occupando le zone di influenza russe nell’Asia centrale ma anche quelle balcaniche in Europa.
In che modo?
E’ stato finalizzato un accordo cosiddetto 16+1, cioè con i paesi dell’Europa orientale e balcanici a tutto vantaggio cinese, in modo che la loro influenza arrivi fino all’Europa occidentale. I cinesi stanno facendo grandi opere nel porto del Pireo, hanno costruito una linea ferroviaria ad alta velocità che collega Atene con Belgrado, e altro ancora. Insomma, quelle che erano zone di totale influenza russa stanno passando alla Cina e il motivo è semplice: i cinesi arrivano con le valigie piene di dollari.