Ragazze cristiane obbligate a convertirsi all’islam perché minacciate di violenza sessuale e di altri abusi. E’ quello che succede in Pakistan secondo agenzie cattoliche come Catholic Online, che denunciano l’accaduto.
Anche le ragazze indù sono sottoposte alle medesime minacce e violenze. Le comunità cristiane e indù, una minoranza nel Pakistan islamico, vivono in condizioni di povertà estrema e di marginalizzazione, esposte a minacce e attentati. Le ragazze sono ovviamente il target più facile, data la loro vulnerabilità. E’ il caso ad esempio di una ragazzina 14enne, Sidra Bibi, minacciata e quindi violentata da un musulmano del suo villaggio. La ragazza viene sottoposta, con la minaccia di morte, più volte alle violenze sessuali, fino a quando rimane incinta. La polizia si è rifiutata di accettare la sua denuncia nei confronti dell’islamico. O il caso di una ventottenne, Tina Barkat che dopo essere diventata amica di un islamico, viene rapita dalla sua famiglia, obbligata a convertirsi all’Islam e anche a sposare un membro della famiglia. Gli avvocati adesso stanno cercando di sospendere il matrimonio. I casi sono numerosi e quasi sempre la polizia si rifiuta di perseguire gli islamici.
– In un’altra nota sempre relativa al Pakistan, il 2010 viene definito un anno tragico per la violazione sistematica dei dirtti umani. In base alal legge sulla blasfeia che punisce che anche senza intenzione avrebbe offesso il profeta Maometto, si contano migliaia di omicidi, centinaia di attacchi a villaggi cristiani e decien di perosne in galera. Lo dice il rapporto Stato dei diritti umani presentato oggi ad Islamabad da I.A Rehman, segretario generale della Commissione per i diritti umani del Pakistan.