La Tunisia è certamente il paese nordafricano in cui i diritti delle donne hanno fatto i passi maggiori, ma nonostante questo sopravvivono ancora vecchie credenze tribali e religiose che portano indietro di secoli la situazione. E’ il caso di una ragazzina tredicenne stuprata dal fratellastro di venti, a cui il tribunale non ha riconosciuto la violenza sessuale. Non solo: siccome è rimasta incinta, il giovane accettando di sposarla è stato liberato di ogni accusa, anche quella che viola la legge tunisina che dice che al di sotto dei 15 anni di età, l’atto sessuale è punibile con una condanna fino ai sei anni di carcere. I genitori della ragazzina si sono opposti al matrimonio ma non c’è stato nulla da fare, il matrimonio è stato celebrato. Molte donne sono scese in piazza in queste ore per protestare contro la decisione del tribunale. Anche il primo ministro tunisino ha detto che la legge attualmente in vigore va cambiata al più presto, per vietare questo tipo di abusi sulle donne minorenni. Per il presidente dell’Associazione donne democratiche tunisine, la decisione del giudice che una ragazzina di 13 anni possa essere consenziente è scandalosa.